ROMA - Giornata di lavoro a Montecitorio con 104 deputati presenti, condita da critiche, che Laura Boldrini ha voluto subito stoppare. Il presidente della Camera definisce infatti come "del tutto artificiose" le polemiche per la convocazione di oggi della Camera che rappresenta - dice durante la seduta - un "atto dovuto dal punto di vista costituzionale". "Non vi è alcuna forzatura né può prestarsi a qualsiasi strumentalizzazione", ha aggiunto.
"La seduta odierna - afferma la Boldrini durante la seduta - è stata convocata come adempimento espressamente dettato dalla Costituzione; un obbligo che si svolge secondo i principi dettati dall'ordinamento. Ci sono precedenti di convocazioni durante la pausa estiva o natalizia per l'annuncio della presentazione di decreti legge. Questi sono i fatti e le polemiche che sono seguite sono state del tutto pretestuose".
Laura Boldrini replica anche duramente alla Lega che in aula l'accusa di protagonismo per la convocazione di oggi per il dl sul femminicidio. "Giusto per esser chiari - dice rivolta a Nicola Molteni - le ricordo che avevo scritto nel post su Facebook che era prevedibile che Montecitorio dovesse riunirsi già dopo il 20 di agosto per la presentazione di un decreto. E che in ogni caso la prossima seduta era fissata per il 6 settembre. Non credo che questo sia protagonismo, credo che sia una comunicazione assolutamente legittima. Non c'è nulla di vanto, solo un fatto".
Quanto costa agli italiani la convocazione 'formale' del Parlamento di oggi? Tra i 150 e i 200mila euro", si lamenta il deputato M5S, Walter Rizzetto che avrebbe preferito donarli a qualche centro di assistenza. Ma la presidente della Camera interviene subito e replica: "Ma lei ha capito che questo è un obbligo? Di cosa parla? Di sprechi? Questo è un esercizio democratico". E, lasciando Montecitorio, la Boldrini ribadisce: "Quelle fatte oggi in aula sono polemiche sterili che servono solo ad allontanare i cittadini dalle istituzioni".
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