VIENNA - Sul caso Berlusconi "le decisioni che il Pd assumerà saranno le decisioni giuste". Così il premier Enrico Letta, in visita in Austria (oggi l’incontro con il primo ministri), risponde a una domanda su come voterebbe sulla decadenza del mandato. Sulle sorti del governo, poi, "il partito di Berlusconi - spiega Letta - si prenderà la responsabilità delle sue decisioni".
Quanto al tema della grazia a Berlusconi, il premier, ai giornalisti che gli chiedono se la concederebbe, risponde secco: "Non sono il presidente della Repubblica e quindi non è un mio potere".
La fiducia - Sul futuro del governo, Letta spiega: "Il mio è un governo parlamentare di grande coalizione e deve la sua fiducia al presidente della Repubblica e al Parlamento e lavorerà finché avrà la fiducia del presidente della Repubblica e del Parlamento".
"Meno parole e più stabilità" - In Italia "servono meno parole, più fatti, meno polemiche, più cose concrete e costruttive", ha detto Letta spiegando che l'unica strada per diventare un Paese normale è "la stabilità politica perché il nostro Paese ha vissuto troppa instabilità e troppe polemiche".
La ripresa- Sulla situazione economica italiana Letta spiega che "La ripresa è a portata di mano, sarebbe un errore" non coglierla. "Sono convinto che gli italiani sappiano i costi che avrebbe l'interruzione di un processo virtuoso che dà la possibilità di agganciare la ripresa", ha quindi aggiunto il premier annunciando misure fiscali importanti che saranno prese nel Cdm del 28.
"Noi lavoriamo" - A un giornalista che gli chiede poi come l'Italia, che aspira a diventare un paese normale, potrà raggiungere il suo obiettivo risponde: "Come abbiamo fatto in questi cento giorni che dimostrano che il governo può lavorare. Lascio agli altri giudicare, noi lavoriamo e intendiamo continuare a lavorare". Il premier fa un riferimento anche alla Germania: "La cancelliera Angela Merkel non è una mia antagonista, all'ultimo Consiglio europeo abbiamo fatto cose molto importanti, come le misure contro la disoccupazione e per l'unione bancaria".
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