domenica 2 giugno 2013

Cisl: 123mila posti a rischio. Alfano: zero tasse a chI assume disoccupati

ROMA - Altri 123mila posti di lavoro a rischio nel 2013: negli ultimi cinque anni il Paese ha perso il 2,4% di occupazione e il 6% di Pil, i consumi delle famiglie sono scesi del 4,3%, gli investimenti del 20%. È questo l'allarme lanciato dal rapporto Cisl sull'Industria. "Rischiamo di diventare una Repubblica fondata sul non lavoro", commenta Raffaele Bonanni. "Oggi è il 2 giugno, ma c'è poco da festeggiare", ha aggiunto.
“Dati drammatici”, afferma il numero uno della Cisl, ma “se ci sarà, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica, l'impegno di tutti e il massimo della coesione nazionale”, sarà possibile uscire dallo stallo economico in cui è caduto il Paese. La “richiesta forte” che il sindacato farà al Governo riguarda le misure necessarie a stimolare la circolazione di denaro nel Paese: “Occorre uno choc fiscale - afferma Bonanni - un provvedimento straordinario per dimezzare le tasse, far ripartire la nostra economia, sollevare i salari e i consumi”. L’altro tema caldo resta la creazione di nuovi posti di lavoro, da “incentivare fiscalmente”, suggerisce Bonanni.
Zero tasse agli imprenditori che assumono disoccupati, via l'Imu, niente aumento dell'Iva, semplificazioni per chi vuole investire: questa la ricetta per il rilancio del Paese proposta dal vicepremier Angelino Alfano, che spiega: "Se queste azioni funzioneranno noi potremmo avere una bella speranza per la seconda metà del 2013".
"Noi dobbiamo dare lavoro ai giovani - ha detto Alfano, parlando con i giornalisti al termine della parata per la festa della Republica - e abbiamo una ricetta che può immediatamente offrire la possibilità che questo lavoro si crei, e cioè zero tasse per gli imprenditori che assumono giovani disoccupati. Chi assumerà questi ragazzi insomma non dovrà pagare quelle tasse che fin qui hanno rappresentato un disincentivo all'assunzione".
"Inoltre -  ha proseguito Alfano - attraverso le politiche fiscali di detassazione, come nel caso dell'eliminazione dell'Imu, o di non appesantimento fiscale, come il non aumento dell'Iva, si può ambire a una ripresa dei consumi che è capace a sua volta di generare nuova intrapresa".
 Infine, "il terzo ambito su cui puntiamo molto - ha aggiunto il ministro dell'Interno - è quello delle semplificazioni. Chi ha degli euro in tasca e vuole investire deve poterlo fare immediatamente senza incorrere nei lacci e nei lacciuoli della burocrazia".
"La nostra previsione è positiva - ha concluso -. Se queste azioni funzioneranno noi potremo avere una bella speranza per la seconda metà del 2013".


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