mercoledì 26 giugno 2013

La Corte Suprema Usa boccia la legge che limitava i diritti ai matrimoni gay



WASHINGTON - Con 5 voti contro 4 la Corte Suprema ha bocciato il Defence Marriage Act (DOMA), la legge federale americana secondo cui il matrimonio è solo tra uomo e donna spiegando come sia incostituzionale, in quanto viola il quinto emendamento sulla difesa delle libertà individualiLa norma, approvata nel 1996, stabiliva che nel caso di matrimoni omosessuali venisse meno il vincolo di reciprocità che lega gli Stati americani. Con la bocciatura di questa legge, i diritti delle coppie gay sposate saranno riconosciuti in tutto il Paese, anche in quelli in cui gli stessi matrimoni sono vietati. 
Un boato di gioia, grida e applausi della folla emozionata fuori dalla Corte Suprema hanno accolto la notizia della decisione. Tantissimi con bandiere con i colori del movimento gay e striscioni da giorni attendevano questa sentenza che assume ha un carattere storico. La decisione significa che uomini e donne omosessuali legalmente sposati hanno il diritto di rivendicare gli stessi benefici federali disponibili per le coppie sposate di sesso opposto.
La sfida legale  è stata portata avanti da Edith Windsor, 83 anni, di New York alla quali il fisco aveva imposto di pagare 363,000 dollariquando aveva ereditato la tenuta della  sua sposa Thea Speyer, un prelievo che non avrebbe dovuto pagare se fosse stata sposata con un uomo.
Il verdetto  non influenza i divieti di matrimonio omosessuale sanciti nelle costituzioni di oltre 30 stati americani. Dodici Stati degli Stati Uniti e il District of Columbia attualmente riconoscono il matrimonio gay.
“La sentenza di oggi della Corte Suprema sulle nozze gay è uno storico passo avanti verso l'uguaglianza”. Lo ha twittato il presidente Usa Barack Obama.
"Un giorno tragico per la nazione: la Corte Suprema ha sbagliato". Questa la reazione dei vescovi Usa dopo la sentenza della Corte. ''E' un giorno tragico per il matrimonio e per la nostra nazione'', si legge nel comunicato della conferenza episcopale americana firmato dal presidente, l'arcivescovo di New York Timothy Dolan.

Nessun commento: