Roma, 19 apr. - Stop all'esenzione dai tickets in materia sanitaria "in favore dei disoccupati e dei loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro". Lo stabilisce il ddl di riforma del mercato del lavoro all'esame del Senato. Secondo la relazione illustrativa del provvedimento, la soppressione "e' connessa all'estensione 'della platea dei beneficiari dei trattamenti di sostegno al reddito'. La partecipazione alla spesa sanitaria in oggetto - si legge nella relazione - riguarda il pagamento delle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e delle altre prestazioni specialistiche, ivi comprese le prestazioni di fisiokinesiterapia e le cure termali". Le norme in esame - spiega ancora la relazione - "non riguardano i tickets sui medicinali e le relative esenzioni, in quanto entrambi sono eventualmente introdotti e disciplinati dalle singole regioni".
"Faremo un emendamento soppressivo e saneremo il problema presente nel ddl" ha detto la senatrice del Pd Rita Ghedini. La cancellazione dell'esenzione del ticket sugli esami sanitari per i disoccupati "e' una decisione pesante, preoccupante, inaccettabile. E' un 'anti ammortizzatore sociale'". E' il duro giudizio di Giacomo Milillo, segretario della federazione dei medici di famiglia Fimmg. "Aumentano i disoccupati e si riducono le tutele - attacca Milillo - e in questo caso c'e' un rischio sanitario molto grave: ci saranno famiglie che dovranno scegliere tra il pane e la visita specialistica, e ovviamente sceglieranno il primo. Un ticket da 36 euro per una visita, in una famiglia che ha poche centinaia di euro al mese, può voler dire saltare la visita che noi prescriviamo, con le conseguenze facilmente immaginabili per la salute propria e della societa'".
"Faremo un emendamento soppressivo e saneremo il problema presente nel ddl" ha detto la senatrice del Pd Rita Ghedini. La cancellazione dell'esenzione del ticket sugli esami sanitari per i disoccupati "e' una decisione pesante, preoccupante, inaccettabile. E' un 'anti ammortizzatore sociale'". E' il duro giudizio di Giacomo Milillo, segretario della federazione dei medici di famiglia Fimmg. "Aumentano i disoccupati e si riducono le tutele - attacca Milillo - e in questo caso c'e' un rischio sanitario molto grave: ci saranno famiglie che dovranno scegliere tra il pane e la visita specialistica, e ovviamente sceglieranno il primo. Un ticket da 36 euro per una visita, in una famiglia che ha poche centinaia di euro al mese, può voler dire saltare la visita che noi prescriviamo, con le conseguenze facilmente immaginabili per la salute propria e della societa'".
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