TRIPOLI - I ribelli libici si preparano a un assalto in forze verso il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli. Numerosi ribelli accampati in un parco nei pressi del checkpoint si riposano in attesa dell'assalto finale che, sostengono, verrà lanciato nelle prossime ore. La tensione è alle stelle, tanto che una raffica di mitra esplosa in segno di vittoria ha scatenato il panico e dato luogo a una mini sparatoria, con anche una mitragliatrice antiaerea ha esploso alcuni colpi. La strada da Zawiah e la capitale è completamente libera e nelle mani degli insorti. La caserma della 32/a brigata corrazzata guidata dal figlio 28.enne del rais, Khamis Gheddafi, è semidistrutta e al suo interno si levano colonne di fumo che spargono un odore acre. Una parte consistente di ribelli si sta dirigendo invece a sud verso l'aeroporto, dove sarebbero ancora in corso violenti scontri con i fedelissimi del Rais.
Nessuno sa dove si trovi Gheddafi, e sulla sua sorte si accavallano le voci più disparate. Stando a fonti diplomatiche che avevano avuto occasione d'incontrare ancora di recente il Colonnello, questi sarebbe ancora a Tripoli, e "potrebbe" nascondersi nella sua residenza-bunker di Bab al-Aziziyah, intorno alla quale non a caso si continua a combattere.
Informazione confermata dal Pentagono secondo cui il rais non sarebbe fuggito ma si troverebbe ancora nel Paese.
Informazione confermata dal Pentagono secondo cui il rais non sarebbe fuggito ma si troverebbe ancora nel Paese.
I ribelli controllano ormai, a loro dire, il 90 per cento della città. Secondo il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ai lealisti non rimarrebbe invece che il 10-15 per cento della capitale. Fa poca differenza, ma in quella percentuale minima di territorio urbano e' compresa proprio Bab al-Aziziyah: finche' non sarà caduto anche il complesso fortificato del Colonnello, gli scontri non potranno cessare, anche perché in qualche modo la sua latitanza sembra infondere coraggio alle residue forze governative.
Secondo fonti insurrezionali, i fedelissimi del regime hanno schierato intorno alla residenza di Gheddafi carri armati e autoblindo, anzi, ne hanno inviati alcuni a cannoneggiare gli avversari nei dintorni. I soldati rimasti cercano dunque di resistere in ogni modo, e i carristi aprono il fuoco all'impazzata non appena sentono risuonare l'eco di spari. Pure in porto sono stati dispiegati mezzi corazzati.
Secondo fonti insurrezionali, i fedelissimi del regime hanno schierato intorno alla residenza di Gheddafi carri armati e autoblindo, anzi, ne hanno inviati alcuni a cannoneggiare gli avversari nei dintorni. I soldati rimasti cercano dunque di resistere in ogni modo, e i carristi aprono il fuoco all'impazzata non appena sentono risuonare l'eco di spari. Pure in porto sono stati dispiegati mezzi corazzati.
Inoltre, continuano a mietere vittime a Tripoli i cecchini del Rais: tre i morti nelle ultime ore tra cui anche due bambini di 5-6 anni colpiti mentre sventolavano con il padre la bandiera dei ribelli.
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