ROMA -Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato in mattinata dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Un incontro molto probabilmente per discutere dell'inchiesta Mafia Capitale, che vede tra i 100 indagati anche l'ex primo cittadino Gianni Alemanno. Ad accompagnare Marino l'assessore al Bilancio Silvia Scozzese. Il M5s aveva chiesto lo scioglimento del Comune di Roma per mafia.
Un "libro nero" custodisce i segreti della contabilità di Salvatore Buzzi e dei rapporti che teneva con la politica per il clan della "mafia capitale": era custodito nell'abitazione di Nadia Cerrito, segretaria personale di Buzzi. Nel documento compaiono nomi e cognomi dei politici "stipendiati", delle persone da far assumere e degli imprenditori collusi.
La contabilità parallele di Buzzi prevedeva che ogni mese se ne andassero circa 27.500 euro in "stipendi". Come riporta il quotidiano "La Repubblica", ne beneficiavano in tanti: per esempio Franco Panzironi, ex A.d. di Ama, che riceveva 15mila euro mensili, più ne aveva incassati altri 120mila come compenso extra per aver fatto vincere a Buzzi un'asta. Panzironi aveva strappato nel suo "contratto" anche un extra: la rasatura gratuita del prato di casa.
Gli "stipendi" dei politici - A Luca Odevaine, ex segretario di Veltroni e funzionario della provincia, ogni mese andavano 5mila euro e 1.500 a Mario Schinà, ex dirigente del Comune che faceva da tramite tra Odevaine e Buzzi. Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd, avrebbe preso 10mila euro per, secondo le intercettazioni pubblicate da "La Repubblica", "per carinerie" varie.
Fuori dalla Capitale, Buzzi & Co mettono a segno un colpo nel comune di Sant'Oreste, dove staccano per il funzionario Marco Placidi 10mila euro. Poi ci sono i 40mila euro che il consorzio di Buzzi elargisce alla fondazione di Alemanno (Nuova Italia), i 15mila per la raccolta fondi per la campagna elettorale e altri 30mila per la Fondazione Alcide De Gasperi, di cui Angelino Alfano è presidente.
Gli "stipendi" dei politici - A Luca Odevaine, ex segretario di Veltroni e funzionario della provincia, ogni mese andavano 5mila euro e 1.500 a Mario Schinà, ex dirigente del Comune che faceva da tramite tra Odevaine e Buzzi. Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd, avrebbe preso 10mila euro per, secondo le intercettazioni pubblicate da "La Repubblica", "per carinerie" varie.
Fuori dalla Capitale, Buzzi & Co mettono a segno un colpo nel comune di Sant'Oreste, dove staccano per il funzionario Marco Placidi 10mila euro. Poi ci sono i 40mila euro che il consorzio di Buzzi elargisce alla fondazione di Alemanno (Nuova Italia), i 15mila per la raccolta fondi per la campagna elettorale e altri 30mila per la Fondazione Alcide De Gasperi, di cui Angelino Alfano è presidente.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è detto "sconvolto" dalle notizie dell'inchiesta sulla mafia a Roma. "Certe vicende fanno rabbia, serve una riflessione profonda", ha aggiunto. Poi l'intervento a difesa del ministro Giuliano Poletti: "E' totalmente fuori, è un galantuomo, ne ho apprezzato lo straordinario rigore morale il suo valore civile e politico". Renzi ha quindi annunciato il commissariamento del Pd di Roma con Matteo Orfini. "Ho accolto proposta di Cosentino di un passo indietro e il commissariamento del Pd di Roma nella persona di Matteo Orfini", ha detto il premier.
Il tornado giudiziario scatenato dall'inchiesta "Mafia Capitale" colpisce soprattutto i partiti. Gianni Alemanno, ex sindaco Pdl indagato per associazione mafiosa, si autosospende dagli incarichi in Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale "per evitare strumentalizzazioni", dice, "fino a quando la mia posizione non sarà pienamente e positivamente chiarita". La presidente della Camera Laura Boldrini esprime "totale sdegno" e chiede "chiarezza quanto prima".
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