ROMA - Per Matteo Renzi l'elezione al Colle del successore di Giorgio Napolitano non rappresenta una priorità: quando sarà il momento, se ne parlerà, ha spiegato il premier, "chi oggi fa nomi li vuole solo bruciare". Il Nazareno è stato siglato un anno fa, quando le dimissioni non erano in agenda, e "questo è il motivo per cui non c'è nessun patto preventivo tra Pd e Fi", ha quindi aggiunto.
"Non lasciare Roma in mano a chi ruba" - Intervistato da "Il Messaggero", Renzi ha quindi parlato dello scandalo della cupola romana, sottolineando come la Capitale non sia la mafia,"non va lasciata a chi ruba. Roma deve ripartire", perché "dire che sono tutti colpevoli fa il gioco dei criminali". Il premier ha quindi voluto spronare il Campidoglio: "Sono comprensibilmente scossi per quanto è accaduto, ma mi verrebbe da dir loro in romanesco: ahò, dateve 'na mossa, non state fermi là".
"I magistrati parlino con le sentenze" - Rispondendo a distanza al presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, che aveva parlato di iniziative poco incisive da parte del governo contro la corruzione, Renzi ha replicato dicendo che i magistrati devono parlare con indagini e sentenze: "Gli strumenti per combatterla ci sono e sono stati aumentati, siamo il governo che ha messo Cantone all'Anticorruzione, e che vuole ripristinare il falso in bilancio. Poi però è fondamentale che si arrivi a sentenza".
"I magistrati parlino con le sentenze" - Rispondendo a distanza al presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, che aveva parlato di iniziative poco incisive da parte del governo contro la corruzione, Renzi ha replicato dicendo che i magistrati devono parlare con indagini e sentenze: "Gli strumenti per combatterla ci sono e sono stati aumentati, siamo il governo che ha messo Cantone all'Anticorruzione, e che vuole ripristinare il falso in bilancio. Poi però è fondamentale che si arrivi a sentenza".
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