ATENE, 29 dicembre - La Grecia tiene ancora una volta l'Europa col fiato sospeso. Oggi i parlamentari di Atene sono chiamati a votare per la terza e ultima volta per il nuovo presidente della Repubblica. Dato il rischio concreto che la Camera non riesca a esprimere nemmeno in questa occasione un nome condiviso, avanza lo spettro di elezioni anticipate, con il partito di opposizione anti-austerity Syriza che nei sondaggi continua a ridurre il divario con la formazione di centro-destra al governo, Neo-Dimokratia. Il mandato dell'attuale presidente Karolos Papoulias scade a marzo. L'impressione che l'appuntamento anticipato con le urne sia ormai inevitabile viene rafforzata dalla decisione del premier Antonis Samaras, leader di Neo Dimokratia, di convocare il Consiglio dei ministri per le 14.00.
La data più probabile per lo scioglimento del Parlamento è tra il 3 e il 5 gennaio e le elezioni potrebbero già svolgersi il primo febbraio. Samaras ed Evaghelos Venizelos, del partito socialista Pasok, l'altro partito che sostiene il governo, sono convinti che Alexis Tsipras, leader di Syriza, tenterà lo strappo per arrivare al voto anticipato.
Un'eventuale vittoria della formazione anti-austerità potrebbe rimettere in discussione gli accordi presi dal governo greco con la troika e gettare il panico nelle borse europee. Tuttavia, i due leader di maggioranza confidano che gran parte dei cittadini greci sia contraria ad anticipare la consultazione legislativa e favorevole all'elezione del successore di Papoulias da parte dell'attuale Parlamento.
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