Orsoni annuncia le sue dimissioni da sindaco in una conferenza stampa |
VENEZIA - Giorgio Orsoni si è dimesso da sindaco di Venezia. Ha comunicato la sua decisione in una conferenza stampa. Orsoni era tornato in libertà ieri mattina dopo una settimana ai domiciliari per finanziamento illecito nell'inchiesta sul Mose e il patteggiamento con il pm di una pena di 4 mesi. Il sindaco prima di dare le dimissioni ha disposto la revoca delle deleghe a tutta la giunta comunale di Venezia. "Non è un atto contro i singoli amministratori, ma vuole significare che è venuto meno il rapporto con la politica".
Nei suoi confronti "ci sono state reazioni opportunistiche ed ipocrite, anche da parte di elementi della giunta". Lo scrive lo stesso Orsoni, nel'atto con cui ha rassegnato le dimissioni. Le vicende dell'inchiesta Mose, aggiunge, "hanno fatto emergere la mia estraneità al mondo della politica a cui mi ero prestato con spirito di servizio. Dopo un chiarimento e dopo la disponibilità a rinnovare la mia carica, mi sono messo a disposizione nuovamente". Ma conclude: "Non sussistono le condizioni minime" per il mantenimento dell'incarico.
Resterà ancora in carica per venti giorni, per il solo disbrigo delle questioni urgenti e obbligatorie. Avendo deciso anche di togliere tutti gli incarichi alla giunta comunale, renderà conto direttamente al Consiglio comunale, anch'esso in carica per venti giorni. Trascorso il termine, subentrerà un commissario prefettizio.
"Siamo umanamente dispiaciuti per la condizione in cui si trova Orsoni" ma "abbiamo maturato la convinzione che non vi siano le condizioni perché prosegua nel suo mandato. Invitiamo Orsoni a riflettere sull'opportunità di offrire le dimissioni". Lo avevno poco prima affermato Debora Serracchiani, vice segretario Pd e Roger De Menech, segretario regionale Pd.
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