ROMA - “Dico alla Commissione europea che "abbiamo fatto i conti giusti e la manovra funziona, l'Italia starà dentro le regole, ma troppo rigore fino a se stesso rischia di soffocare la ripresa perché di soli tagli si muore". Così il premier Enrico Letta risponde alla Ue, che giudica "troppo alto" il rapporto deficit-Pil del Paese. "Il nostro debito - ha ribadito - è alto, ma sta scendendo come dimostrano i tassi d'interesse e questo mi incoraggia".
"Presto misure per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese" - "Il tema chiave" per le Pmi "è l'accesso al credito e stiamo lavorando per mettere in legge di stabilità e nei provvedimenti collegati una forte iniziativa di garanzie che riesca a aiutar le Pmi nel reperimento di credito che è essenziale": ha proseguito Letta in collegamento con un convegno della Fondazione Merloni in video-conferenza da Palazzo Chigi.
"Non nascondo le difficoltà, ma bisogna essere determinati per superare la crisi" -"Io non nascondo le difficoltà che abbiamo, so che ci sono ma so che per superarle bisogna essere determinati ed avere idee chiare tenendo la barra dritta, ha continuato. E poi: "I segnali di ripresa ci sono, ma gli effetti dell'onda lunga sono ancora molto forti e pesanti".
Alle imprese, "è sterile andare fuori" - "E' finito il girone d'andata in cui si pensava che il futuro dell'Europa siano i servizi e la testa nell'industria manifatturiera", ha spiegato il presidente del Consiglio, aggiungendo: "O la testa e il cuore sono fortemente radicati nel nostro terreno o anche andare fuori rischia di essere sterile. Si vince fuori se si internazionalizza e non solo se si delocalizza. Serve una missione di sistema come fece prodi e che noi abbiamo avviato".
Sul clima politico, "un terremoto al giorno non aiuta" -"Serve un Paese ordinato anche dal punto di vista politico e istituzionale dove non sembri che ogni giorno ci sia un terremoto perché anche questo non aiuta", ha ribadito il premier.
"Berlino stia attenta o avrà il deserto intorno" - "Ieri ai tedeschi ho detto: guardate che se continuate su questa strada voi continuerete ad essere forti per un altro po'", ma rischiate di avere "attorno a voi un deserto" e alla fine "vi indebolirete anche voi".
"Sarebbe ora che la Commissione facesse un po' di autocritica. Se diamo retta all'Europa l'anno prossimo ci ritroviamo con ancora meno". Lo ha affermato il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, a margine dei lavori, in commissione al Senato, sulla Legge di Stabilità. .
"Non nascondo le difficoltà, ma bisogna essere determinati per superare la crisi" -"Io non nascondo le difficoltà che abbiamo, so che ci sono ma so che per superarle bisogna essere determinati ed avere idee chiare tenendo la barra dritta, ha continuato. E poi: "I segnali di ripresa ci sono, ma gli effetti dell'onda lunga sono ancora molto forti e pesanti".
Alle imprese, "è sterile andare fuori" - "E' finito il girone d'andata in cui si pensava che il futuro dell'Europa siano i servizi e la testa nell'industria manifatturiera", ha spiegato il presidente del Consiglio, aggiungendo: "O la testa e il cuore sono fortemente radicati nel nostro terreno o anche andare fuori rischia di essere sterile. Si vince fuori se si internazionalizza e non solo se si delocalizza. Serve una missione di sistema come fece prodi e che noi abbiamo avviato".
Sul clima politico, "un terremoto al giorno non aiuta" -"Serve un Paese ordinato anche dal punto di vista politico e istituzionale dove non sembri che ogni giorno ci sia un terremoto perché anche questo non aiuta", ha ribadito il premier.
"Berlino stia attenta o avrà il deserto intorno" - "Ieri ai tedeschi ho detto: guardate che se continuate su questa strada voi continuerete ad essere forti per un altro po'", ma rischiate di avere "attorno a voi un deserto" e alla fine "vi indebolirete anche voi".
"Sarebbe ora che la Commissione facesse un po' di autocritica. Se diamo retta all'Europa l'anno prossimo ci ritroviamo con ancora meno". Lo ha affermato il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, a margine dei lavori, in commissione al Senato, sulla Legge di Stabilità. .
Nessun commento:
Posta un commento