ROMA - “Abbiamo parlamentari sufficienti per tenere in vita il governo ma anche viceversa". Lo dice il vicepremier Angelino Alfano in conferenza stampa al Senato.
"Vedremo chi sarà il segretario e se come primo gesto vorrà far cadere il governo presieduto da un esponente democratico. Spero la vicenda del partito democratico non ricada sull'Italia e che il conto non lo paghino gli italiani", aggiunge Alfano rispondendo a chi gli chiede di commentare le mosse di Renzi.
"Subito dopo il congresso del Pd, su cui non vogliamo interferire, e subito dopo l'approvazione definitiva della legge di stabilità vogliamo fare un patto, un contratto di programma per l'Italia del 2014".
"Fino a due ore fa mi risulta che nessuno dei vice ministri e sottosegretari, ma neanche nessuno dei presidenti di commissione ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico" dopo l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza.
"Noi andremo con la nostra sigla e il nostro simbolo che presenteremo il 7 dicembre, alle prossime elezioni Europee".
Ci sarà l'apertura di una crisi formale, con una verifica in Parlamento, come chiesto da Forza Italia? "E' una valutazione che spetta al presidente della Repubblica insieme al presidente del Consiglio, tenuto conto del fatto che il voto sulla legge di stabilità si è già tradotto in un voto di fiducia".
Alessandra Mussolini ha fatto irruzione nella sala Koch di Palazzo Madama, dov'era in corso la conferenza stampa . Nel suo blitz ha interrotto il senatore D'Ali, relatore della legge di stabilità, gridando "buffoni" per poi dileguarsi immediatamente. All'incursione i ministri Lupi e Quagliariello hanno risposto con un sorriso. "Andiamo avanti", ha detto Lupi.
Tutti in pressing sul governo Letta: Gianni Cuperlo dice che "Letta è seduto su una polveriera", mentre Matteo Renzi garantisce: "Adesso ci faremo sentire".
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