ROMA - ''Una sentenza infondata, ingiusta, addirittura incredibile'':così Silvio Berlusconi in una intervista a Tempi, sulla condanna nel processo sui diritti Tv Mediaset. 'E' in gioco molto - dice - più che il destino di una persona'': se si trattasse solo di questo, allora sarebbe un problema solo per me. Siamo all'epilogo di quella guerra dei vent'anni che i magistrati di sinistra hanno condotto contro di me, considerato l'ostacolo da eliminare per garantire alla sinistra la presa definitiva del potere''
Diranno che e colpa mia se i ministri del Pdl valuteranno le dimissioni davanti al massacro giudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani. Ma io mi domando: se due amici sono in barca e uno dei due butta l'altro a mare, di chi è la colpa se poi la barca sbanda?'' dice Silvio Berlusconi nell’intervista a Tempi. ''La Costituzione e il buon senso - prosegue - offrono molte strade. Se avessi voglia di sorridere, potrei dirle che 'non possono non saperlo': vale per tutti gli attori politici e istituzionali. Possono farmi tutto - prosegue Berlusconi - ma non possono togliermi tre cose: il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana; il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato; il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno. Mia figlia Marina - dice poi -è stata una leonessa nelle sue uscite pubbliche di questi mesi. Il suo valore di persona, di imprenditrice, di donna, di cittadina, è sotto gli occhi di tutti. Le ho dato alcuni consigli, con amore e credo con lungimiranza e sono assolutamente sicuro che non scenderà in campo al mio posto.
Poi il Cavaliere torna sull'Imu: 'Occorre uno choc economico positivo - dice - e tutti sanno che la strada maestra è quella di lasciare più soldi nelle mani delle famiglie, delle imprese, e dei lavoratori attraverso consistenti riduzioni fiscali. Ecco perché l'abolizione dell'Imu su prima casa e agricoltura è un primo passo decisivo per ridare slancio all'economia. O nei prossimi 50 giorni il Governo è in grado di dare una scossa in positivo che possa essere percepita da tutti gli italiani, oppure saremo ancora inchiodati a una tendenza recessiva. E non si potrà certo esultare per qualche 'zero virgola' in più. O l'Italia riprende a correre, oppure rischiamo di pagare un prezzo altissimo alla crisi''
Intanto Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl, intervenendo a Radio Anch'io, ha chiesto che "Il Pd assuma in Giunta una posizione di ascolto e riflessione di carattere giuridico e non una chiusura pregiudiziale di carattere politico" altrimenti "non vi è dubbio che la responsabilità" di una rottura non sarebbe del Pdl. Durante l'incontro fra Letta e Alfano - ha precisato Schifani - non c'è stato uno scontro ma "sono state ribadite le reciproche posizioni e quella di Alfano, condivisa dall'intero partito, è che si può governare insieme se c'e' rispetto reciproco".
Il Pdl non ha intenzione di far cadere il Governo, che ha fortemente voluto nell'interesse del Paese, ma non va bene a a questo fine l'atteggiamento pregiudiziale del Pd. Lo sottolineano fonti del Pdl dopo il lungo incontro a palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta e il segretario del Pdl Angelino Alfano.
Il faccia a faccia tra il premier e il vicepremier ha segnato significativi ''passi avanti'' verso l'intesa sulla riforma dell'Imu che dovrebbe approdare in consiglio dei ministri il 28 agosto. E' quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi al termine del vertice
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