I due marò arrestati |
NEW DEHLI - Secondo il quotidiano "The Times Of India" vi sarebbe una compatibilità fra due fucili sequestrati a bordo della Enrica Lexie e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori indiani uccisi il 15 febbraio sul peschereccio St. Antony.
Il tipo di scanalature sui proiettili che erano nei corpi dei pescatori, per la morte dei quali sono accusati due marò italiani, coinciderebbe con quelli sparati nei test di due fucili Beretta ARX 160.
A rivelare la compatibilità tra le scanalature sui proiettili sarebbe stato un alto responsabile del Laboratorio scientifico della polizia (Fsl) di Trivandrum.
"Dopo aver condotto accurati test sui sei fucili Beretta sequestrati - ha precisato il responsabile - il Laboratorio ha identificato i due usati per uccidere i pescatori.
Al riguardo - conclude il giornale -, il Fsl ha consegnato ai responsabili dell'inchiesta un dettagliato rapporto riguardante i test di tiro, la balistica e le impronte digitali".
Il commissario Ajith Kumar, responsabile del Gruppo investigativo speciale (Sit) che ha realizzato il sequestro delle armi a bordo della petroliera, non ha voluto commentare la notizia.
Intanto oggi la Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso dell'armatore della Enrica Lexie contro un precedente verdetto di un tribunale del Kerala che bloccava la partenza della nave. Dopo aver sentito gli avvocati della compagnia di navigazione italiana, i giudici hanno aggiornato l'udienza al 20 aprile.
Intanto oggi la Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso dell'armatore della Enrica Lexie contro un precedente verdetto di un tribunale del Kerala che bloccava la partenza della nave. Dopo aver sentito gli avvocati della compagnia di navigazione italiana, i giudici hanno aggiornato l'udienza al 20 aprile.
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