ROMA - La riforma del mercato del lavoro rappresenta un "impegno di rilievo storico per l'Italia". A sottolinearlo il premier Mario Monti illustrando il ddl nel corso di una conferenza stampa. "Le norme elaborate metteranno in campo una rete di sicurezza universale rendendo più efficiente ed equo lo strumento degli ammortizzatori sociali creando lavoro stabile e crescita", ha poi aggiunto.
Il governo ritiene di aver raggiunto "un punto di equilibrio" anche se è ovvio che ci siano "aspetti di contrasto". "L'insieme di ciò che abbiamo introdotto in questi mesi - ha spiegato Monti - rappresenta un pacchetto piuttosto importante per rilanciare l'Italia su basi stabili".
"Ci siamo assicurati della condivisione delle linee del progetto da parte dei leader politici che sostengono il governo e adesso guardiamo con rispetto e con molta speranza all'iter parlamentare che auspichiamo approfondito ma anche spedito".
"La flessibilità - ha sottolineato il premier - esce in modo molto equilibrato e sereno da questa riforma del lavoro, è stata accresciuta in misura rilevante la flessibilità in uscita con una serie di garanzie che rispettano da una parte la necessità che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità del datore del lavoro, ma siano lì a tutelare ancor più di oggi i lavoratori oggetto di licenziamenti ingiustificati di carattere discriminatorio e abbiamo cercato di combattere la precarietà per quel che riguarda la flessibilità in entrata".
“C'e' rispetto per tutti i lavoratori ma devo ricordare che il governo lavora per l'interesse generale del paese in una prospettiva di lungo periodo''ha detto Monti ribadendo che l'obiettivo e' quello di superare l'emergenza dare lavoro e prospettiva ai giovani.
Accordo fatto dunque, soprattutto sull'articolo 18: torna la possibilita' di reintegro per il lavoratore licenziato per ragioni obiettive (economiche) nel caso in cui il giudice dimostri che c'e' manifesta insussistenza. E l'onere della prova non sara' a carico del lavoratore.
Accordo fatto dunque, soprattutto sull'articolo 18: torna la possibilita' di reintegro per il lavoratore licenziato per ragioni obiettive (economiche) nel caso in cui il giudice dimostri che c'e' manifesta insussistenza. E l'onere della prova non sara' a carico del lavoratore.
La riforma rappresenta un "guadagno netto per la collettività", ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, spiegando che il governo punta ad avere più occupazione e più partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto delle donne.
Una delle misure del ddl sul lavoro, infatti, "contrasta la pratica barbara delle dimissioni in bianco", prassi diffuso per le lavoratrici.
L'articolo 18 cambierà e il posto di lavoro a tempo indeterminato non sarà più "per sempre", ha sottolienato il ministro. Con la riformain futuro "il contratto tipico sarà il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? Dipende: attraverso una modifica equilibrata dell'articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro, non è più suo per sempre, ci può essere un distacco".
"Saranno gli italiani a giudicare se questo ministro merita il licenziamento per giusta causa", ha anche affermato.
L'articolo 18 cambierà e il posto di lavoro a tempo indeterminato non sarà più "per sempre", ha sottolienato il ministro. Con la riformain futuro "il contratto tipico sarà il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? Dipende: attraverso una modifica equilibrata dell'articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro, non è più suo per sempre, ci può essere un distacco".
"Saranno gli italiani a giudicare se questo ministro merita il licenziamento per giusta causa", ha anche affermato.
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