PERUGIA - Proseguono i rilievi della polizia nel casolare di Cenerente, alle porte di Perugia, dove stamattina sono stati trovati morti Maria Raffaelli di 74 anni e il figlio Sergio Scoscia di 52. Anche il sostituto procuratore Claudio Cicchella, titolare delle indagini, e' tornato stasera nella casa posta sul ciglio della strada che da Perugia porta verso Colle Umberto. Nessuna dichiarazione e' stata rilasciata ai giornalisti. Anche da parte della polizia il riserbo sulle indagini e' assoluto.
La donna aveva le mani legate con un lembo di stoffa e il volto cianotico. Per questo la polizia sta valutando la possibilità che sia stata colta da malore dopo che qualcuno era entrato nella sua abitazione. Tra le possibilità al vaglio della squadra mobile perugina - diretta da Marco Chiacchiera - quella che l’autore o gli autori del duplice omicidio siano penetrati in casa da una finestra di un bagno, sul retro del casolare. Per stabilire se la morte di madre e figlio sia dovuta a un tentativo di furto o rapina sarà comunque necessario attendere la perquisizione vera e propria della casa (trovata a soqquadro) che dovrà stabilire se manchi qualcosa di prezioso. Operazione non ancora eseguita dalla polizia. La scena del crimine è stata infatti subito congelata per permettere i rilievi della scientifica e dell’Ert, gli esperti ricerca tracce giunti appositamente da Roma.
A trovare i cadaveri - lei strangolata e lui colpito alla testa e al volto con un corpo contundente - è stato il nipote di Maria Raffaelli, Valerio di 21 anni. Il giovane abita con la madre, sorella del cinquantenne, e il compagno di questa in un appartamento attiguo a quello dove erano i corpi. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile della questura di Perugia. La polizia scientifica ha analizzato per tutta la gioranta l'interno del casolare e l'area circostante a caccia di tracce. Madre e figlio uccisi vivevano da soli dopo la morte del padre, una quindicina d’anni fa.
Nel corso della giornata sono stati ascoltati diversi parenti di Maria e Sergio, a partire dal nipote Valerio. Nessuna pista sembra venire esclusa, neppure quella del furto degenerato in omicidio. La polizia scientifica ha analizzato con cura, infatti, anche i dintorni dell'abitazione e alcuni cantieri non lontani dalla casa, cosi'' come la tettoia sul retro grazie alla quale i presunti rapinatori potrebbero essersi introdotti in casa arrampicandosi su una scala.La donna aveva le mani legate con un lembo di stoffa e il volto cianotico. Per questo la polizia sta valutando la possibilità che sia stata colta da malore dopo che qualcuno era entrato nella sua abitazione. Tra le possibilità al vaglio della squadra mobile perugina - diretta da Marco Chiacchiera - quella che l’autore o gli autori del duplice omicidio siano penetrati in casa da una finestra di un bagno, sul retro del casolare. Per stabilire se la morte di madre e figlio sia dovuta a un tentativo di furto o rapina sarà comunque necessario attendere la perquisizione vera e propria della casa (trovata a soqquadro) che dovrà stabilire se manchi qualcosa di prezioso. Operazione non ancora eseguita dalla polizia. La scena del crimine è stata infatti subito congelata per permettere i rilievi della scientifica e dell’Ert, gli esperti ricerca tracce giunti appositamente da Roma.
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