martedì 10 aprile 2012

L’uomo ucciso a coltellate la sera di Pasqua a Cento: fermato un amico


Il luogo dove è stato trovato il corpo

CENTO (Ferrara) - Svolta nelle indagini per l'omicidio di Marco Paltrinieri, autotrasportatore di 44 anni, ucciso a coltellate la notte del 9 aprile scorso in via Galvani a Cento. I carabinieri del comando provinciale di Ferrara, della compagnia di Cento e del nucleo investigativo del Reparto operativo hanno infatti fermato un amico della vittima di 39 anni, italiano, che avrebbe cominciato ad ammettere le sue responsabilità. Ora l’uomo si trova nel carcere di Ferrara. L’individuazione del presunto colpevole è avvenuta dopo ore di indagini serrate, nel corso delle quali si è cercato di ricostruire le ultime ore di vita di Paltrinieri.
Paltrinieri, incensurato e senza problemi con la giustizia, era titolare di una ditta di trasporti con sede a Renazzo. E' stato trovato morto in una pozza di sangue lunedì mattina. Era all’esterno di un androne di un edificio, a ridosso del centro cittadino, in una una zona residenziale e silenziosa, a poca distanza da casa sua. 
Dai primi accertamenti è risultato che l'uomo, deceduto già da alcune ore e con il volto quasi sfigurato, era stato colpito con numerose coltellate, soprattutto alla schiena.
Paltrinieri è stato aggredito mortalmente dopo la cena di domenica, una grigliata sotto casa fatta con gli amici.  Durante la cena  c’era stato un litigio tra i convenuti che però sembrava chiuso. 
Il cadavere era all’angolo di un cortile interno, circondato dalle palazzine che corrono dal civico 1 al 7 di via Galvani. Dalla parte opposta i carabinieri hanno trovato numerose tracce di sangue. La scia di macchie rosse si interrompe in corrispondenza dell’erba. L’uomo potrebbe essere stato ferito a morte nelle vicinanze. Una volta ferito, la vittima si sarebbe trascinato fino in via Galvani, forse per chiedere aiuto per stramazzare quindi a terra dove lo hanno trovato due inquilini usciti di casa per fumare una sigaretta la mattina di Pasquetta alle 8.45. 
I vicini di casa parlano della vittima come di una persona tranquilla, che viveva da una decina d'anni nella zona: nessuno aveva sentito urla o rumori sospetti nella notte.



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