TREVISO - Ci
sono tre parole conosciute in tutto il mondo che contraddistinguono la
gastronomia italiana: “Pizza”, “Spaghetti” e “Tiramisù”, il dolce a cucchiaio
più famoso del pianeta, che ha conquistato ogni palato in nemmeno mezzo secolo,
partendo dal centro di Treviso, in Veneto.
Perché
la vera storia di questo dolce, tanto buono quanto semplice e facile da preparare,
nasce nel capoluogo della Marca, all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso,
in un ristorante famoso (Alle Beccherie), dalle mani sapienti della
proprietaria, Ada Campeol, coadiuvata dall’allora giovanissimo cuoco Paolo
“Loli” Linguanotto.
La notizia è certa, documentata, testimoniata dagli autori
e dalla letteratura locale, certificata successivamente con atto notarile.
All’epoca della sua creazione, tuttavia, quando ancora il nuovo dolce si
chiamava alla veneta “Tiramesù”, nessuno aveva pensato a depositare il nuovo
marchio: non si usava. E siccome le grandi vittorie hanno cento padri, sono
stati moltissimi quelli che, talora sul filo della leggenda o in nome
dell’improbabilità, hanno attribuito ad altri tempi, luoghi e persone questa
invenzione. Che poi non è altro che un perfetto ed equilibrato assemblaggio di
pietanze che si usavano per corroborare gli affaticati o i malati: l’uovo
sbattuto, il savoiardo con il caffè, il mascarpone e così via. La signora Ada,
che allora stava giusto allattando il figlio, compose il tutto in un “unicum”
con il quale ha letteralmente conquistato il mondo e del quale non c’è traccia,
non a caso, nei ricettari di cucina antecedenti alla preparazione dello
squisito dolce che divenne l’emblema del locale.
“E’
bene invece che tutti sappiano che il Tiramisù è nato a Treviso, Regione del
Veneto, Italia – sottolinea l’assessore regionale al turismo – anzitutto per
riaffermare una verità storica e direi culturale, ma anche per ricordare che è
grazie alle tante invenzioni più sagge che segrete, dove il primo ingrediente è
la passione e il secondo è il buon gusto, che l’enogastronomia veneta si è
fatta strada tra le migliori dei cinque continenti e collabora al successo
turistico del Veneto, dove si sono registrati lo scorso anno quasi 63 milioni e
mezzo di pernottamenti.”
A
contribuire alla riaffermazione del primato trevigiano del “Tiramisù” ha
contribuito un giovane giornalista free lance olandese, Daan Vermeer, tra
l’altro scrittore anche di cucina italiana, che ha voluto ripercorrere a
ritroso la storia del dolce fino ad arrivarne alla culla natale, coadiuvato in
questo dalla stessa Regione e dal Consorzio Marca Treviso. Stamani, appunto
alle Beccherie, la conclusione di un viaggio iniziato con la prima mail dal
Borneo: nel locale trevigiano è stata data una inequivoca lezione di “Tiramisù”
originale e sono state esposte le tante testimonianze storiche che attestano
l’origine e, per certi aspetti, persino la casualità di un grande successo, del
quale si può solo dire: fatelo, che ci mettete pochissimo, e gustatevelo come
volete, sapendo di aver preparato anche voi un pezzetto di Veneto.
1 commento:
Un dessert che è davvero affascinante me.
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