martedì 10 aprile 2012

Bossi. “Chiedo scusa per i miei figli. Resteremo finché la Padania sarà libera”. Maroni: “Ci penserà la Lega a dimettere la Mauro”


Il senatur fischiato quando parla, alla manifestazione dell'orgoglio padano a Bergamo, di "complotto" a proposito dell'inchiesta giudiziaria che sta travolgendo  la Lega. E invita a evitare "divisioni". E Maroni parla di rabbia per l'umiliazione subita, ma "la Lega non è morta e non morirà mai"

BERGAMO - Umberto Bossi ribadisce la tesi del complotto contro la Lega "unico partito d'opposizione"  intervenendo alla fiera di Bergamo per la manifestazione dell'orgoglio padano dopo lo scandalo che ha travolto il Carroccio. E insiste: "Resteremo finche' la Padania sara' libera. Siamo pronti a dare battaglia fino alla libertà dei nostri diritti e della nostra terra". "Avete capito che è stato una specie di complotto", ha detto Umberto Bossi dal palco di Bergamo a proposito dell'inchiesta giudiziaria sulla Lega, ma dai militanti sono partiti dei sonori fischi. Sul palco Roberto Maroni e Umberto Bossi, accolti da un'ovazione dei militanti della Lega Nord. Ai cori "Bossi Bossi" e "Maroni Maroni" si sono alternati quelli di "Secessione, secessione". Slogan anche contro il "cerchio magico". 
"La cosa principale di stasera e' un giuramento fatto da chi dirige la Lega affinche' non ci siano piu' divisioni". "Chi ha preso i soldi della Lega li deve ridare" - ha poi precisato Bossi - "Non e' vero che Maroni sia un traditore- Maroni non e' Macbeth" ha ribadito Bossi dal palco. "Bisogna che si smetta di dividerci l'uno con l'altro, la Lega e' unita". "Oggi si riparte, a testa bassa, contro il nemico di sempre, il centralismo romano". "Il cerchio magico non esiste" ha sostenuto Bossi che ha accusato i giornalisti "farabutti e abituati a scrivere il falso sulla carta stampata" di averlo inventato. “Danni sono stati fatti da quelli che portano il mio cognome e questo mi spiace enormemente. Scusate”, ha anche detto Bossi.
"Mi spiace che Rosi Mauro non abbia accolto la richiesta del nostro presidente, ma se non si e' dimessa ci pensera' la Lega a dimetterla". Lo ha annunciato Roberto Maroni. "Cosi' finalmente - ha aggiunto - forse potremo avere un vero sindacato padano, guidato da un padano vero". Il prossimo consiglio federale della Lega, giovedì, - ha precisato - procedera' all'espulsione dal movimento dell'ex tesoriere Belsito, le cui parole sono state accolte da un'ovazione. Maroni ha sottolineati che "C'e' la necessita' che i congressi nazionali (ovvero regionali, ndr) si facciano subito e che il congresso del Veneto si faccia lo stesso giorno di quello della Lombardia".
"Questi sono stati giorni di passione e di dolore ma anche di rabbia per l'umiliazione subita, per l'onta subita di essere considerati un partito di corrotti". Eppure, sottolinea Maroni, "questi sono anche i giorni in cui si risveglia l'orgoglio di essere quelli della Lega di un tempo, la Lega onesta e stasera la reazione che vediamo e' quella dei tanti che non ci stanno e che vogliono ripartire e da stasera ripartiamo".
  E allora "la Lega non e' morta e non morira' mai", garantisce Maroni che denuncia "l'intollerabile violazione del nostro codice morale. La Lega e' diversa dagli altri partiti - scandisce Maroni - chi sbaglia paga, senza guardare in faccia a nessuno e chi ha preso soldi della Lega dovra' restituire fino all'ultimo centesimo".

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