Luigi Lusi, lex tesoriere infedele della Margherita |
ROMA - Centinaia di scontrini fiscali, di fatture, di ricevute per taxi, alberghi, ristoranti, aerei: 218mila e 250 euro per il solo 2011 messi in conto al partito. L'ex tesoriere, Luigi Lusi, conservava diligentemente tutta la documentazione per poter addebitare le spese alla Margherita; e ora sono proprio quegli scontrini, raccolti dagli "investigatori contabili" del partito, a incastrarlo.
Settantamila euro per una settimana alle Bahamas con i familiari, 11mila per un weekend a Sveti Stefano, nel Montenegro (poi annullato dietro pagamento di una penale di 8.700 euro). E ancora, 180 euro per un piatto di spaghetti al caviale al Pantheon, e 1.500 euro per un pasto nell'Aquilano.
E' stato lo stesso avvocato della Margherita, Titta Madia, a consegnare alla Procura il faldone messo insieme dalla società di revisione Kpmg. Che riferendosi al conto Bnl 7975 (la "cassaforte" del partito) scrive, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica: "Tra il primo gennaio 2007 e il 31 dicembre 2010, vengono prelevati allo sportello con operazioni di cassa 1 milione 339mila 100 euro, con una media mensile di 30mila euro". Con picchi di 40mila a ottobre 2007, 78mila a dicembre 2009, 43.500 a marzo 2010.
E poi, ancora spese folli in Canada e nelle capitali europee: al Carlton di Londra spende per una notte 2.600 euro, al Cercure Ivry di Parigi una media di 1.600 euro a soggiorno, a Sanremo 1.988 euro per una notte all'Hotel Royal.
Insomma, secondo quanto ricostruito dalla società di revisione, Lusi non si faceva mancare assolutamente nulla. Ma tutto sommato, a quanto pare, rispetto all'appropriazione di almeno 20 milioni di euro che i magistrati gli contestano, questi sono bruscolini.
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