L'Allegra nella rada di Mahé con il peschereccio che l'ha trainata |
"BRAVO IL CAPITANO". "ABBIAMO DORMITO SUI PONTI" Non sono segnalati casi di persone in cattive condizioni di salute tra le 1.049 persone scese dalla Costa Allegra . Le prime testimonianze raccolte riferiscono di gente "'accaldata e stanca", ma tutti in buone condizioni di salute. Sulla nave ci sono passeggeri di 62 Paesi. A terra li attendono i loro rappresentanti diplomatici. "Non ci sono mai stati momenti di panico", hanno detto i primi italiani sbarcati. "Il capitano è stato bravo a gestire la situazione".
"Paura? Sì, un po', quando hanno dato l'allarme incendio. Poi più che altro abbiamo sofferto il disagio di non poterci lavare". Così uno dei passeggeri a bordo della Costa Allegra, Aldo di Bergamo, appena sbarcato a Mahè ha raccontato la sua esperienza a bordo della nave in avaria. "Quando hanno dato l'allarme c'è stata gente che non si capacitava. Poi ci hanno spiegato, e ci siamo rassegnati alla situazione". Paura dei pirati? "No, neanche un po'. Quelli attaccano le petroliere".
CHI TORNA, CHI RESTA E intanto è stato reso noto che "376 passeggeri su 627 continueranno la propria vacanza alle Seychelles". Questi passeggeri verranno alloggiati da Costa Crociere a sue spese nelle strutture alberghiere che si trovano sulle isole di Praslin, La Digue, Silhouette e Cerfs. Costa Crociere si occuperà anche dei voli di rientro a conclusione della vacanza. «I restanti 251 ospiti hanno deciso di rientrare a casa con i voli organizzati da Costa Crociere in partenza da Mahè nella serata di giovedì 1 marzo», conclude la compagnia.
Hanno dormito sul ponte, a causa dell'assenza di aria condizionata e della puzza proveniente dai gabinetti bloccati delle cabine, e hanno mangiato solo cibi crudi, soprattutto pane. L'odissea dei passeggeri della Costa Allegra è stata raccontata così da una passeggera belga, Alena Daem, al suo sbarco a Mahè. "E' stata una traversata faticosa - ha detto Daem, 62 anni -. Dovevamo dormire sul ponte, in mancanza di aria condizionata (la nave non aveva elettricità a causa di un incendio ai gruppi elettrogeni, n.d.r.) e a causa dell'odore nelle cabine, poiché non potevamo tirare lo scarico nei bagni... C'era del cibo, ma niente che dovesse essere cotto. Abbiamo mangiato un sacco di pane". Un ottantenne francese, Henri, visibilmente provato, ha raccontato che "il primo giorno poteva ancora andare, ma poi la situazione non ha fatto che peggiorare, era uno schifo. Non c'erano elettricità né servizi igienici, potevo a mala pena dormire sul ponte, con tutta quella gente ammucchiata una sull'altra".
I passeggeri, tra cui quattro bambini, sono di 25 nazionalità diverse. Tra loro 126 sono italiani.
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