RAGUSA -Al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale" sul corpo del piccolo Loris. E' quanto scritto in un comunicato diffuso dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo l'autopsia eseguita dal medico legale Giuseppe Iuvara, il bambino sarebbe morto per "asfissia da strangolamento con precipitazione". Le cause della morte di Loris Stival sono state accertate dall'autopsia eseguita dal dottor Giuseppe Iuvara e confermate dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo questa ricostruzione il bambino sarebbe stato strangolato e lanciato da un'altezza di circa 3,4 metri. "La procura - ha detto il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia - indaga per sequestro di persona e omicidio, ma al momento non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati. Indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo nessuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate. Dopo l'autopsia continuano gli accertamenti medico legali da parte di una equipe che deve sviluppare i dati che sono stati finora acquisiti". Il piccolo Loris Stival, ha detto il procuratore di Ragusa, è morto nella zona dove è stato rinvenuto il corpo e non altrove. "La precipitazione seguita allo strangolamento è avvenuta all'interno del canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto" il corpo del bambino.
Davide Stival, il padre del piccolo Andrea Loris, saprebbe chi ha ucciso il figlio. L´uomo nutre precisi sospetti che gli inquirenti stanno verificando e ha manifestato la volontà di vendicarsi del presunto assassino del figlio di cui conoscerebbe l'identità. Tutto è al vaglio degli inquirenti. Si fa strada, oltre alla pista sulla pedofilia, anche quella della ritorsione ai danni del padre, per motivi tutti da chiarire. In sostanza per farla pagare al padre per un presunto sgarro commesso, qualcuno se l´è presa col bambino, uccidendolo. Questa sarebbe la svolta nel giallo, stando almeno ai sospetti del padre della piccola vittima, che avrebbe urlato: "Perchè prendersela con mio figlio invece che con me? Lo ammazzerò con le mie stesse mani".
Intanto, in una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha disposto che per domani, alle 12, in tutti gli uffici regionali, venga osservato un minuto di silenzio in memoria del piccolo Andrea. "E' un momento di grave lutto per tutti, che ha sconvolto la comunità di Santa Croce Camerina - dice Crocetta -. Quello di domani è un gesto per manifestare la solidarietà di tutti alla famiglia del piccolo Andrea e alla città intera".
Questa mattina, davanti all'istituto scolastico 'Falcone-Borsellino', che era frequentato da Andrea, regnava la paura tra genitori e bambini. "Abbiamo paura, abbiamo saputo che Loris è morto, anzi che è stato ucciso e c'è chi parla di violenza sessuale. Oggi non vorremmo entrare a scuola", hanno detto alcuni alunni. Uno di loro, che frequenta la scuola media, avanza una proposta per la sicurezza: "Ci vogliono più telecamere e un centro di controllo, maggiore vigilanza".
"Le forze dell'ordine mi hanno detto che al momento non esistono certezze, ma ho chiesto loro di dirmi quale è il pericolo che possono correre i bambini", ha affermato la preside della scuola, Giovanna Campo, davanti al cancello dell'istituto vietando l'ingresso a telecamere e giornalisti. "La nostra priorità in questo momento - ha aggiunto - è accogliere i bambini e spiegare loro, se ci riusciremo, cosa devono fare. Non siamo preparati a questo tipo di evento assurdo e per questo in classe ci saranno anche gli psicologi della Sezione minorenni della Polizia". Sull'ipotesi che ci possa essere un orco in Paese la direttrice preferisce non commentare: "Aspettiamo gli esiti finali delle indagini, abbiamo piena fiducia in polizia e carabinieri, ma al momento non c'è nulla di definitivo".
Questa mattina, davanti all'istituto scolastico 'Falcone-Borsellino', che era frequentato da Andrea, regnava la paura tra genitori e bambini. "Abbiamo paura, abbiamo saputo che Loris è morto, anzi che è stato ucciso e c'è chi parla di violenza sessuale. Oggi non vorremmo entrare a scuola", hanno detto alcuni alunni. Uno di loro, che frequenta la scuola media, avanza una proposta per la sicurezza: "Ci vogliono più telecamere e un centro di controllo, maggiore vigilanza".
"Le forze dell'ordine mi hanno detto che al momento non esistono certezze, ma ho chiesto loro di dirmi quale è il pericolo che possono correre i bambini", ha affermato la preside della scuola, Giovanna Campo, davanti al cancello dell'istituto vietando l'ingresso a telecamere e giornalisti. "La nostra priorità in questo momento - ha aggiunto - è accogliere i bambini e spiegare loro, se ci riusciremo, cosa devono fare. Non siamo preparati a questo tipo di evento assurdo e per questo in classe ci saranno anche gli psicologi della Sezione minorenni della Polizia". Sull'ipotesi che ci possa essere un orco in Paese la direttrice preferisce non commentare: "Aspettiamo gli esiti finali delle indagini, abbiamo piena fiducia in polizia e carabinieri, ma al momento non c'è nulla di definitivo".
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