martedì 2 settembre 2014

Esercitazioni Nato (9 Paesi, l’Italia compresa) nell’Est europeo

KIEV - Un'esercitazione su larga scala con centinaia di militari di nove paesi tra cui l'Italia è cominciata oggi tra Polonia, Germania e paesi baltici e proseguirà fino a lunedì prossimo. Lo rende noto la Nato. L'esercitazione 'Steadfast Javelin II' è disegnata per rassicurare i paesi dell'Europa orientale.
L'esercitazione era stata programmata con il nome 'Saber Junction' e doveva riguardare solo forze statunitensi. Il Comando delle forze di terra della Nato informa che l'operazione è stata "trasformata in una esercitazione multi-nazionale su larga scala" e ribattezzata appunto 'Steadfast Javelin II' e "coinvolge centinaia di veicoli, aerei e soldati da nove diversi paesi" e ha luogo in Germania, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. All'esercitazione, oltre a militari dei paesi in cui si svolge, partecipano anche forze statunitensi, canadesi e truppe d'assalto italiane.

L'esercitazione, scrive il Comando Nato, è "disegnata per dimostrare l'impegno della Nato all'obiettivo fondamentale di salvaguardare la libertà e la sicurezza dei suoi membri e partner" ed è la prima di un fitto calendario di operazioni di addestramento che copre tutto il mese di settembre fino al 2 ottobre. Tra queste è stato confermato anche l'esercizio 'Rapid Trident' in Ucraina dal 13 al 20 settembre a Lviv con la partecipazione di una dozzina di nazioni. Tutte le esercitazioni erano già previste prima dell'annessione della Crimea, ma sono state tutte allargate e passate sotto comando Nato.
E stamani Federica Mogherini ha detto che in Ucraina "non c'è soluzione se non una soluzione politica di questa crisi". Le parole del presidente tedesco Joachim Gauch sul fatto che la Russia ha messo fine di fatto alla partnership strategica "sono l'instantanea del momento e fotografano perfettamente la situazione" dei rapporti tra Russia e Ue. Non esiste più un partenariato strategico, per scelta di Mosca".
"In futuro - ha aggiunto - è chiaro che sarebbe nel nostro interesse cercare le condizioni" per ricreare il partenariato, ma "non è la situazione attuale per scelta di Mosca", ha aggiunto.
"La mia prima visita" dopo l'inizio della presidenza italiana "l'ho fatta a Kiev, dove ho visto tra gli altri il presidente Poroshenko e Iulia Timoshenko, e non è stato un caso, ma una precisa scelta politica". Lo rivendica la Mogherini davanti alla Commissione Esteri del Parlamento europeo, aggiungendo che "mi è molto dispiaciuto" che il fatto che la prima visita sia stata fatta a Kiev "sia stato oscurato". A luglio il ministro italiano venne accusato da alcuni parlamentari di essere troppo vicina alla Russia.

Mogherini davanti alla Commissione Esteri del Parlamento ammette che "riscriverebbe" la prima frase del capitolo del programma della presidenza italiana in cui si indica la priorità di rafforzare il partenariato strategico con la Russia. La frase era stata criticata da molti europarlamentari. Mosca, dice oggi il ministro, "resta un attore politico importante nelle sfide regionali, è innegabile, ma non è più un partner strategico per la Ue". "Spero però - aggiunge - che in futuro cambi e voglia tornare a essere un nostro partner".

Nessun commento: