giovedì 12 giugno 2014

Renzi: Non ho preso il 41% per lasciare il Paese nelle mani di Mineo

ROMA - Matteo Renzi, rientrando dall'Asia: "Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese nelle mani di Mineo". "E' stupefacente che Corradino Mineo parli di epurazione. Un partito non è un taxi che uno prende per farsi eleggere". Così Matteo Renzi commenta, parlando con i suoi, il caos scoppiato nel Partito democratico che "è a un bivio" dopo la sostituzione di Mineo come capogruppo alla commissione Affari costituzionali del Senato. "Il processo delle riforme va avanti, non si può fermare per dieci senatori". Lo afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi commentando con i cronisti a Montecitorio il "caso Mineo". Caso che, precisa, "è una decisione del gruppo. E da lì che, martedì in assemblea, arriveranno le spiegazioni".
Ecco i nomi dei tredici "dissidenti": Felice Casson, Vannino Chiti, Paolo Corsini, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, ClaudioMicheloni, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, LucreziaRicchiuti, Walter Tocci, Renato Turano

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