FRANCOFORTE - L'Italia ha attuato "una correzione sostenibile" del deficit eccessivo, ma deve "accrescere gli sforzi di risanamento per assicurare sufficienti progressi" verso gli obiettivi di medio termine, "con la priorità di imprimere uno stabile andamento discendente al cospicuo debito in rapporto al Pil". Lo scrive la Bce nel suo bollettino.
Il pacchetto di misure annunciate dalla Bce la scorsa settimana, inclusi i "lavori preparatori" per l'acquisto delle cartolarizzazioni (Abs), "contribuirà a riportare i tassi d'inflazione in prossimità del 2%". Il Consiglio Bce è "unanime nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali, nel quadro del proprio mandato, qualora si rendesse ancora necessario affrontare rischi connessi con un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato".
Il rischio di deflazione nell'Eurozona "sembra remoto allo stato attuale", scrive la Bce, aggiungendo che "il protrarsi di tassi d'inflazione positivi ma bassi potrebbe essere, in determinate circostanze, fonte di timori e richiedere un'appropriata risposta in termini di politica monetaria".
Nell'Eurozona è in atto una "graduale ripresa, pur essendo in certa misura più debole delle attese". "Sebbene dai mercati del lavoro provenga qualche ulteriore segnale di miglioramento, la disoccupazione resta elevata".
Fra i maggiori paesi dell'Eurozona, i vincoli dati dalla disponibilità del credito alle imprese dei servizi "sono più severi in Italia e Spagna", rileva la Bce.
Le nuove stime macroeconomiche della Bce indicano una crescita annua del Pil reale tagliata all'1% nel 2014, migliorata all'1,7% nel 2015 e confermata all'1,8% nel 2016. Per l'inflazione, la stima è tagliata per tutti e tre gli anni, allo 0,7% per il 2014, all'1,1% per il 2015 e all'1,4% per il 2016.
Il rischio di deflazione nell'Eurozona "sembra remoto allo stato attuale", scrive la Bce, aggiungendo che "il protrarsi di tassi d'inflazione positivi ma bassi potrebbe essere, in determinate circostanze, fonte di timori e richiedere un'appropriata risposta in termini di politica monetaria".
Nell'Eurozona è in atto una "graduale ripresa, pur essendo in certa misura più debole delle attese". "Sebbene dai mercati del lavoro provenga qualche ulteriore segnale di miglioramento, la disoccupazione resta elevata".
Fra i maggiori paesi dell'Eurozona, i vincoli dati dalla disponibilità del credito alle imprese dei servizi "sono più severi in Italia e Spagna", rileva la Bce.
Le nuove stime macroeconomiche della Bce indicano una crescita annua del Pil reale tagliata all'1% nel 2014, migliorata all'1,7% nel 2015 e confermata all'1,8% nel 2016. Per l'inflazione, la stima è tagliata per tutti e tre gli anni, allo 0,7% per il 2014, all'1,1% per il 2015 e all'1,4% per il 2016.
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