venerdì 11 ottobre 2013

Continua lo stallo tra Obama e i repubblicani sullo shutdown, ma almeno si parlano

WASHINGTON - Il presidente Obama  ha respinto una proposta dei repubblicani di estendere  indebitamento della nazione per sei settimane, perché non rappresenterebbe anche il modo per riaprire le trattative con il governo. Eppure entrambe le parti lo avevano visto come il primo break in politica del rischio calcolato dei repubblicani e un passo verso una tregua fiscale per evitare lo shutdown.

Venti repubblicani, guidati dal presidente John A. Boehner, sono andati alla Casa Bianca su invito di Obama, con la loro offerta di aumentare la possibilità da parte del Dipartimento del Tesoro di prendere in prestito i soldi per pagare gli obblighi esistenti fino al 22 novembre In cambio, hanno cercato l'impegno del presidente di negoziare un accordo per la riduzione del deficit di lungo termine e per una riforma fiscale.
Boehner ed i suoi colleghi sono usciti dopo circa un'ora e mezza, senza parlare con i giornalisti in attesa. Ma si sa che il presidente non si è detto d’accordo. 'Dopo una discussione su possibili passi in avanti, non e' stata presa alcuna decisione specifica''. Lo scrive la Casa Bianca dopo il vertice con i repubblicani. Tuttavia, la nota dice che il confronto ''continua''. Anche il portavoce dello Speaker, John Boehner ha detto che "non e' stata presa alcuna decisione", ma ha aggiunto che il presidente Obama e i leader repubblicani si sono detti d'accordo nel proseguire le comunicazioni anche nelle prossime ore
La proposta repubblicana potrebbe arrivare al voto al più presto venerdì. Ma la Casa Bianca e democratici del Congresso sono rimasti scettici sul fatto che la proposta possa passare.

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