lunedì 5 agosto 2013

Il rover Curiosity da un anno su Marte alla ricerca di prove di vita (passata). Lo guida, da terra, un italiano


Curiosity nel cratere di Gale, su Marte
All'estrema destra il puntino blu è Curiosity, a sinistra la macchia nera indica il punto di atterraggio
Il braccio di Curiosity perfora la roccia

PASEDENA - Il 5 agosto 2012 (ora del Pacifico) Curiosity rover atterrava nel Gale crater suMarte: dopo un anno  ha già raggiunto il suo obiettivo scientifico principale, quwllo di rivelare che su Marte una volta poteva esserci la vita. Dopo il suo atterraggio in un cratere sul pianeta rosso il 6 agosto 2012 (5 agosto 2012, PDT), Curiosità ha fornito più di 190 gigabit di dati;spedito più di 36.700 immagini complete e 35.000 immagini in miniatura; sparato più di 75.000 colpi di laser per studiare la composizione degli obiettivi; raccolto e analizzato materiale campione da due rocce viaggiando finora più di un miglio (1,6 km).
Curiosity, che ha la dimensione di una’auto, ha viaggiato per 699 metri nelle ultime quattro settimane e sta facendo la sua strada fino alla base del Monte Sharp dove indagherà ai più bassi livelli di una montagna che si eleva per 4800 metri dalla base del cratere.
La montagna ha già rilevato strati geologici, tra cui quelli identificati dalla Mars orbiter come originari di un ambiente umido. Il rover è atterrato a circa un miglio (1,6 km) dal centro scelto, a 20 km dall’area di destinazione.
Gli scienziati hanno deciso per prima cosa di indagare sui più stretti affioramenti dove la missione ha trovato rapidamente segni di un antico flusso di ruscello. Questi sono stati i primi depositi di ghiaia in alveo mai esaminato da vicino su Marte.
La prova di un ambiente passato adatto a sostenere la vita microbica è venuto entro i primi otto mesi della missione primaria di 23 mesi dalla analisi del primo campione di materiale raccolto dalla perforazione in una roccia su Marte.
"Ora sappiamo che Marte ha offerto le condizioni favorevoli per la vita microbica miliardi di anni fa", ha detto lo scienziato del progetto della missione, John Grotzinger del California Institute of Technology di Pasadena. "E 'stato gratificante avere successo, ma  ha anche stuzzicato il nostro desiderio di saperne di più. Speriamo che quegli strati del Mount Sharp conservino una vasta diversità di altre condizioni ambientali che potrebbero confermare l’abitabilità."
La missione ha misurato i livelli di radiazione naturali durante il viaggio verso Marte e sta monitorando le radiazioni sulla superficie di Marte,ciò che sarà utile per la progettazione di future missioni umane sul pianeta. La missione Curiosity ha anche trovato prove che Marte ha perso la maggior parte della sua atmosfera originale attraverso processi che si sono verificati nella parte superiore dell'atmosfera. 
La guida del rover, ovviamente a distanza, è affidata a un fisico italiano: Paolo Bellutta, ormai avvezzo pilota di rover marziani.
Paolo Bellutta, lavora da più di dieci anni alla NASA e più precisamente al Jet Propulsion Laboratory a Pasadena in California, è l’unico italiano di sette piloti di “rover marziani”. Laureatosi all’università di Trento, fino al 1999 si occupava dello studio di sistemi visivi per robot e dispositivi medicali, dividendo la sua attività fra Stati Uniti e Italia. Proprio nel 1999 gli si presenta l’opportunità di lavoro che molto probabilmente gli ha cambiato la vita; la possibilità di un ingaggio nella più importante azienda spaziale terrestre, la NASA. Invia il suo curriculum e in poco tempo viene contattato e “ ingaggiato”. Comincia il suo nuovo lavoro in laboratori adiacenti a quelli dove si stanno sviluppando i due rover marziani Spirit eOpportunity . Si occupa di sviluppare “gli occhi” per missioni esplorative di veicoli terrestri appartenenti all’esercito americano  ma, la voglia di partecipare al progetto “ marziano” è proprio tanta, così insiste per partecipare a quell’esperienza e ottiene la possibilità di collaborare ai due progetti ambiziosi. L’opportunità è grande e Belutta può approfittare dell’esperienza degl’altri scienziati per imparare il mestiere. Con l’arrivo del nuovo progetto , Curiosity, arriva il grande salto di qualità. Belutta entra a far parte del Rover Team Curiosity ne è talmente integrato che ben presto, una volta che il Rover sarà su Marte, ne sarà uno dei piloti.  Ed è così che  dal 6 agosto 2012  condivide la vita marziana di Curiosity. 

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