Ottaviano Del Turco |
PESCARA - I pm di Pescara, Giampiero Di Florio, e Giuseppe Bellelli, hanno chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per l'ex governatore della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. Del Turco è imputato per presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, per concussione, associazione per delinquere, falso, abuso e truffa.
Durante il lunghissimo dibattimento non sono emerse prove dirimenti delle accuse, semmai il contrario: il testimone-chiave è stato più volte smentito. Ad accusare Del Turco è stato l’ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo (per lui sono stati chiesti 3 anni di reclusione). Nel 2008 in sette interrogatori fiume affermò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. Nello specifico Del Turco è accusato di aver intascato mazzette per cinque milioni e 800mila euro, di cui non si è mai trovata alcuna traccia. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone, tra le quali assessori e consiglieri regionali. L’ex presidente finì in carcere a Sulmona per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. A seguito dell’arresto, Del Turco il 17 luglio 2008 si dimise dalla carica di presidente della Regione e con una lettera indirizzata all’allora segretario nazionale Walter Veltroni si auto-sospese dal Pd, di cui era uno dei 45 saggi fondatori nonchè membro della Direzione nazionale. Le dimissioni comportarono lo scioglimento del Consiglio regionale e il ritorno anticipato alle urne per i cittadini abruzzesi.
Le richieste sono arrivate al termine della requisitoria dei pm che è ripresa questa mattina con l'elenco, accompagnato dalle immagini, delle presunte tangenti che Vincenzo Angelini avrebbe consegnato all'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, all'ex segretario di presidenza Lamberto Quarta e all'ex capogruppo del Pd Camillo Cesarone. Alcuni capi di imputazione in cui è contestata la concussione sono stati definiti come "la primavera delle tangenti", mentre la presunta mazzetta ricevuta da Quarta al bar pasticceria Veronese è stata definita come un "caffè condito con mazzetta da 100 mila euro". I pm sono poi arrivati alla presunta tangente da 200 mila euro che sarebbe state consegnata a Del Turco a Collelongo. "È Angelini quello che nella foto entra in casa di Del Turco", ha detto Di Florio, e "le mele ricevute in cambio non sono state comprare da Angelini a Trasacco ma è stato l'ex presidente a dargliele". Secondo la procura Angelini sarebbe stato a Collelongo tra le 16.46 e le 18.01 e i pm hanno aggiunto che per questo episodio la difesa di Del Turco "non è mai riuscita a dare una prova logica alternativa". La decisione del Tribunale è attesa per il 18 luglio.
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