Pier Mario Morosini con la fidanzata Anna |
ROMA - Scene di dolore e strazio all'obitorio di Pescara all'uscita delle operazioni di riconoscimento della salma da parte di Anna, la giovane pallavolista fidanzata di Pier Mario Morosini. La ragazza prima freddamente ha spiegato a tutti che l'autopsia verrà effettuata domani mattina, poi davanti alle sue amiche giocatrici della squadra di pallavolo di Brembate nonché agli amici del fidanzato è crollata in lacrime abbracciando alcuni di loro e mormorando tra i singhiozzi: "Sembrava sorridesse, era bellissimo". Con la ragazza c'e' anche un sacerdote. All'obitorio dell'ospedale di Pescara c'e' anche l'ex compagno di squadra e amico fraterno Mirko Frattali. Frattali ieri in panchina nel corso della gara di campionato Verona-Bari è arrivato questa mattina a Pescara direttamente da Roma, dove era rientrato dopo la partita. In seguito e' arrivato all'improvviso anche Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio ed ex giocatore del Milan. Albertini, accompagnato dal presidente del Pescara nonché vicepresidente di Lega B Daniele Sebastiani , poi è uscito visibilmente scosso, senza parlare con nessuno, è risalito sul suo suv ed è ripartito immediatamente.
La rottura di un aneurisma cerebrale piu' che un infarto del miocardio o altra patologia legata al cuore. E' questa l'ipotesi che fa Bruno Carù, cardiologo sportivo, a proposito delle cause della morte. Intervistato da Sky Tg24, il cardiologo ha sostenuto che da quanto ha potuto vedere attraverso le immagini televisive e dai primi resoconti giornalistici sull'accaduto, "la situazione non era recuperabile nonostante gli immediati soccorsi e la dotazione di appropriate apparecchiature in campo (si riferisce ai tre defibrillatori disponibili sul posto, ndr). I possibili tentativi di rianimazione sono stati tutti operati". Il cardiologo esclude che l'accesso ritardato in campo dell'ambulanza a causa della presenza di un'auto della polizia municipale in sosta all'ingresso del passo carrabile dello stadio possa aver compromesso ancor più la situazione. "E' vero che in tanti casi la rapidità nei soccorsi da' maggiori possibilità' di successo e risoluzione, ma non credo che potesse avvenire in questo caso".
L'allenatore del Pescara calcio Zdenek Zeman ha fatto credere anche ai vertici della sua società di essere ripartito per Roma con la moglie Chiara e il collaboratore Alberto Faccini e invece si è chiuso nel silenzio della sua casa pescarese vicino al mare spegnendo tutti i telefoni. Chi lo ha sentito in mattinata racconta di ore a vedere le immagini della televisione affranto dal dolore e dai ricordi. Poche settimane fa era morto, sempre per arresto cardiaco, Franco Mancini, preparatore dei portieri del Pescara di Zeman, ma soprattutto figlioccio del boemo che lo ha avuto con lui fin dai tempi del Foggia di Casillo.
Un primo gruppo di 200 tifosi è arrivato davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario. Il loro numero tuttavia è in continuo aumento: un pellegrinaggio spontaneo di chi vuole rendere omaggio alla memoria di Morosini davanti allo striscione che era stato appeso ieri dai ragazzi della curva nord sui cancelli dello stadio con su scritto: "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro". Stamani, al posto del numero 25 apparso nello striscione ieri sera, è stata messa la sua maglia. Sotto rose e altri mazzi di fiori, uno anche della società A.S. Livorno Calcio, vengono lasciati insieme alle sciarpe della squadra. Momento di particolare commozione quando sono arrivati i bambini della scuola calcio accompagnati dai loro allenatori.
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