martedì 17 aprile 2012

Oslo, parla (e straparla) Breivik: "Lo rifarei di nuovo". "Uccidere 70 persone può impedire la guerra civile". "A Utoya versione marxista della gioventù hitleriana"

Brevik oggi tra i suoi avvocati prima della delirante deposizione

Ha poi chiesto l'assoluzione sostenendo di aver agiro per "legittima difesa" del suo popolo. Rimosso un giudice popolare che, al momenti dei fatti aveva scritto su un forum on line che per l'autore del massacro ci voleva la pena di morte (che in Norvegia non esiste, il massimo sono 21 anni di carcere)


OSLO - "Lo rifarei di nuovo". Così Anders Breivik, durante la sua testimonianza nella seconda giornata del processo per le stragi di Oslo e Utoya. "Ho messo in atto il più sofisticato e spettacolare attacco politico commesso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale" ha dettoe ha poi aggiunto che per lui finire la sua vita in prigione o morire per il suo popolo rappresentano "il più grande onore" che potesse ottenere.
Anders Breivik
Durante la sua deposizione Breivik ha affermato che i ragazzi uccisi a Utoya non erano "giovani innocenti". "I militanti del Partito laburista sono indottrinati: non bambini innocenti, ma attivisti politici", ha spiegato l'autore delle stragi del 22 luglio scorso che ha aggiunto: "Uccidere 70 persone può impedire una guerra civile". "Non erano ragazzi civili, ma attivisti politici che lavoravano per il multiculturalismo", ha affermato Breivik. L'estremista ha definito il campeggio laburista come una versione marxista di quelli della Gioventu' hitleriana: per lui Utoya era "un campo di indottrinamento per attivisti politici" dove si formavano "i comunisti piu' estremisti della Norvegia". 
"Le persone che mi accusano di essere malvagio, confondono il fatto di essere malvagi con l'essere violenti", si difende il killer che si è professato non colpevole. La differenza, secondo Breivik, risiede nelle intenzioni: certi atti di violenza possono prevenire violenza maggiori. "Quando la rivoluzione pacifica è impossibile, l'unica via è la rivoluzione violenta". Breivik ea arrivato all'udienza con un sorrisetto prima di ripetere il saluto con il pugno alzato che aveva già fatto lunedì. Breivik ha poi chiesto l'assoluzione sostenendo di aver agito per "legittima difesa" del suo popolo e della sua cultura. L'estremista di destra ha spiegato che i massacri da lui compiuti "erano attacchi preventivi per preservare la razza norvegese". "Non mi posso definire colpevole. Ho agito in difesa del mia cultura e del mio popolo e per questo chiedo di essere assolto". 
L'udienza nel secondo giorno del processo era stato all'inizio subito sospeso.
La Corte doveva infatti discutere della richiesta di pm, difesa e avvocati delle vittime di ricusare uno dei giurati: il giorno dopo le stragi di Oslo e Utoya, infatti, Thomas Indreboe pubblicò su un forum online un commento nel quale affermava che Breivik meritava la pena di morte per il massacro da lui compiuto. Il giurato è stato sostituito.

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