TORINO - Non fu un atto di terrorismo l'assalto al cantiere TAV di Chiomonte sferrato da un gruppo di attivisti nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013. I quattro attivisti No Tav accusati di eversione sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" dalla pesante accusa per la quale i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto la condanna a nove anni e mezzo. Gli imputati sono stati condannati a tre anni e sei mesi per gli altri capi d'imputazione, cioè detenzione di armi da guerra (in relazione all'uso di bottiglie molotov), danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. Delle parti civili solo Ltf, la società incaricata di realizzare la Torino-Lione, ha ottenuto il diritto a un indennizzo, che è stato negato all'Avvocatura dello Stato e a un sindacato di polizia che si era costituito parte civile.
Nessun commento:
Posta un commento