ROMA - L'accordo con Etihad prevede: "oltre 2.000 persone, 2.200 esuberi strutturali, all'interno dei quali si dovranno trovare opportuni meccanismi e forme di tutela". Cosi l'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio escludendo che si possa ricorrere a cig a rotazione e solidarietà: "Queste persone purtroppo devono uscire''. La posta in gioco sono le oltre 11 mila che resteranno. C'è l'assoluta necessità per Alitalia e le altre compagnie di passare attraverso un complesso, doloroso e faticoso processo di ristrutturazione. La ristrutturazione - precisa - è difficile e complessa però non ci sono tante altre vie d'uscita. Dobbiamo diventare più efficienti operativamente e rafforzare la nostra presenza nell'intercontinentale", ha continuato Del Torchio indicando che "la manovra è necessaria e deve avere queste due linee su cui lavorerà il gruppo".
"Con le banche siamo molto avanti - dice - a proposito della trattativa con gli istituti di credito sul debito in vista del possibile accordo con Etihad. Ai giornalisti che gli chiedono se dal Cda di venerdì della compagnia si aspetta un via libera all'accordo, Del Torchio ha risposto: "E' quello su cui lavoriamo".
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