BEIRUT - E' di almeno 23 uccisi (e 50 feriti) il bilancio provvisorio di una esplosione avvenuta stamani a Beirut, vicino all'ambasciata iraniana, causata da un’autobomba. Tra le vittime, l'addetto culturale dell'Iran Sheikh Ibrahim Al-Ansari. Secondo alcune testimonianza, prima dell’autobomba si sarebbe fatto esplodere anche un kamikaze. Nell'esplosione sarebbe stata danneggiata una moschea sciita. L'ambasciatore iraniano in Libano Ghazanfar Roknabadi, punta il dito contro Israele per l'attentato. "Accusiamo l'entità sionista di essere dietro a questo attentato terroristico", ha detto Roknabadi.
Le due esplosioni sono avvenute intorno alle 09:30 (ore 08:30 in Italia) presso l'ambasciata iraniana nel quartiere a maggioranza sciita di Bir Hassan. Nessun ferito tra i diplomatici iraniani.
Almeno tre edifici intorno all'ambasciata sono stati totalmente danneggiati e molti altri hanno avuto notevoli danni.
Almeno sei corpi giacevano sulla strada che porta verso l'ambasciata. Detriti disseminato la strada e diverse auto sono stati visti bruciare.
"Ero sulla strada parallela alla ambasciata iraniana, quando ho sentito una forte esplosione - ha detto un automobilista - Ero terrorizzato. Ho visto fumo nero, ma ho deciso di continuare il mio viaggio a Shweifat [a sud est di Beirut] ".
Hezbollah è profondamente coinvolto nella guerra siriana e combatte a fianco delle forze fedeli al presidente siriano Bashar Assad. Il capo di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha accusatogli gli islamisti militanti Takfiri di essere dietro i recenti attentati a Beirut
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