ROMA - Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto legge "Fare" in Aula alla Camera. Lo ha annunciato all'assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. La fiducia è posta sul testo approvato dalle commissioni. Franceschini ha spiegato che Lega, Sel e maggioranza avevano ridotto i loro emendamenti. Ma, sottolinea il ministro, "la stessa disponibilità non è arrivata dal M5S". M5S, Lega e Fdi però non ci stanno e cercano la contromossa, che si chiama, in questo caso, ostruzionismo. I tre gruppi hanno infatti detto no alla diretta televisiva sulle dichiarazioni di voto finali sul decreto, lasciando intendere che praticheranno ostruzionismo avvalendosi degli strumenti regolamentari che concedono tempi larghi di intervento ai deputati sui decreti legge. "Alla fine avevamo presentato otto-nove punti qualificanti di modifica al decreto del Fare, punti che avrebbero migliorato un testo pressoché impresentabile. Al governo, però, evidentemente non interessa affatto licenziare norme utili al Paese", hanno commentato i deputati del MoVimento 5 Stelle.
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