Il Pg: ridurre la interdizione ai pubblici uffici di Berlusconi da 5 a 3 anni
ROMA - Oggi in Cassazione le arringhe difensive degli avvocati di Berlusconi, al processo Mediaset, e forse in serata la sentenza. Ieri il pg Antonio Mura aveva sostenuto il rigetto dei ricorsi presentati dall’ex premier e degli altri imputati per la frode fiscale di cui è accusato, richiedendo la conferma della pena di 4 anni di reclusione di cui 3 condonati.
Ad avviso del pg Mura la sentenza della Corte di Appello di Milano non dà invece spiegazioni sulla scelta della applicazione della sanzione accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni nei confronti di Silvio Berlusconi dal momento che c'è una legge che consentirebbe l'interdizione da uno a tre anni. Il pg ritiene che serva una motivazione per rideterminare la pena e affida questo compito alla stessa Cassazione. La pena accessoria dell'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici nei confronti di Silvio Berlusconi deve essere ridotta a tre anni.
L'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Silvio Berlusconi "era un errore palese". Così l'avvocato Franco Coppi ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se fosse soddisfatto della richiesta di rideterminazione della pena accessoria.
l rigetto di tutti i motivi di ricorso e la conferma delle pene e delle statuizioni civili. Questa invece la richiesta avanzata dall'avvocato dello Stato, Gabriella Vanadio, in rappresentanza dell'Agenzia delle entrate che si e' costituita parte civile nel processo Mediaset.
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