mercoledì 10 luglio 2013

Banda latino americana imprtava cani pieni di cocaina dal Messico in Italia, poi li uccideva per recuperare la droga

MILANO - Un giudice ha mandato a processo 49 presunti membri della gang latinoamericane (ecuadoriani, peruviani e salvadoregni) con l'accusa di usare i cani per contrabbandare cocaina nel paese.
Un veterinario in Messico aveva costretto cani di grossa taglia a inghiottire i pacchetti di droga prima di essere portati  in aereo a Milano: di solito atterravano  a Linate. I pacchetti venivano avvolti in nastro isolante nero per proteggerli da controlli a raggi X degli aeroporti. Almeno 48 cani sono stati importati e poi uccisi per recuperare la cocaina in un caso che ha indignato attivisti per i diritti degli animali. Gli arrestati, tra i 19 ei 37 anni, si pensa siano parte di giovani bande di narcotrafficanti noti come "pandillas". Le bande hanno i nomi di Trebol, Neta, Latin King Luzbel and Latin King Chicago, secondo il giudice istruttore Fabrizio D'Arcangelo il quale ha anche detto ai giornalisti le bande armate sono state coinvolte in diversi crimini di Milano e dintorni. Il processo avverrà l’8 ottobre

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