Una nuvola di fumo segnala il punto dell'esplosione |
BRAZZAVILLE - E' di almeno duecento morti il bilancio della serie di esplosioni avvenute questa mattina in un deposito di munizioni in una base militare sul fiume nel quartiere di Mpila a Brazzaville, in Congo. Numerosi i feriti. Il bilancio delle vittime, tra cui tre operai cinesi, potrebbe aumentare, stimano i testimoni. Secondo una fonte "si contano almeno 200 morti negli ospedali militari e circa 1.500 feriti in condizioni più o meno gravi". La stessa fonte precisa che altri feriti si troverebbero in ospedali civili della capitale. La radio di stato, citando il ministro della Difesa Charles Zacharie Bowao, ha detto che le esplosioni sono state causate da un incendio nel deposito di armi in una base militare sulla riva del fiume Congo. Bowao è poi apparso sulla televisione nazionale per sollecitare la calma a Brazzaville e dall'altra parte del fiume Congo a Kinshasa. "Le esplosioni che avete sentito non significano che vi sia una guerra o un colpo di stato - ha detto - Si tratta di un incidente causato da un incendio presso il deposito di munizioni." Le esplosioni hanno distrutto numerose case nei quartieri che circondano l'installazione. James Jeffers, un portavoce per l'ambasciata americana a Brazzaville, ha detto che i diplomatici americani avevano visto centinaia di feriti ricoverati negli ospedali locali.
La forza delle esplosioni ha rotto le finestre fino a 5 km a Kinshasa, la capitale della vicina Repubblica Democratica del Congo. Militari della RDC hanno risposto mettendo carri armati e truppe per le strade e sulle rive del fiume Congo, che separa le due città, fino a quando è diventato chiaro che nessun attacco alla capitale era in corso.
Le strade della capitale erano disseminate di lamiere contorte di metallo e detriti e le case della zona sono state rase al suolo. Testimoni hanno detto che le truppe e la polizia avevano isolato l'area.
Anche molti edifici circostanti sono stati danneggiati. Tra questi anche uno che ospita i dormitori di circa 140 operai cinesi che lavorano ad un progetto della Beijing Construction Engineering Group. L'agenzia Nuova Cina scrive che almeno tre operai cinesi figurano tra le vittime e che la compagnia ha evacuato tra i 50 e i 60 operai dal posto.
Scene di panico tra la popolazione dell’affollato quartiere dopo l’esplosione, che dalle prime indagini appare del tutto fortuita. L’esercito ha bloccato la zona.ù
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