Denise Pipitone |
MARSALA -Aperto un nuovo fascicolo d'inchiesta dalla Procura di Marsala sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il primo settembre 2004.
In seguito all'ascolto in udienza dell'intercettazione ambientale nel processo che si sta svolgendo in Corte d'Appello di Palermo, il Tribunale di Marsala ha deciso di riaprire il caso indagando per il reato di omicidio contro ignoti. La conversazione risale all'11 ottobre 2004, e' intrattenuta tra Jessica Pulizzi - sorellastra di Denise - e la sorella Alice quando sono casa della madre Anna Corona, e non era mai stata trascritta. "Eramu n'casa, a mamma l'ha uccisa a Denise" (Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise), disse la prima all'altra alla quale poi raccomanda: "Tu di sti cosi unn'ha parlari".
E' questa la trascrizione - realizzata dal perito della corte Massimo Mendolia, grazie alle nuove tecnologie che hanno consentito una piu' efficace opera di filtraggio e pulitura dei nastri magnetici - che potrebbe portare a una svolta gli esiti investigativi e processuali sul caso.
Il 27 giugno 2013, Jessica, che adesso ha 27 anni, e' stata assolta dal Tribunale di Marsala "per non aver commesso il fatto", anche se con la formula del secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale ("mancata o insufficiente formazione della prova").
Archiviato invece, su richiesta della procura, il procedimento per concorso in sequestro a carico di Anna Corona. Nell'udienza del processo d'appello del 16 gennaio sara' sentita Alice Pulizzi.
Sulla notizia si registra il disappunto del legale di parte civile Giacomo Frazzitta, che assiste Piera Maggio, la madre della piccola Denise. "Non posso credere - dice - che la Procura di Marsala abbia reso pubblica un'inchiesta sull'omicidio di Denise Pipitone. Ho avuto modo di ascoltare che da quattro giorni sarebbe stata aperta dalla Procura di Marsala un'inchiesta per omicidio contro ignoti, ma non posso assolutamente credere a questa notizia. Non abbiamo ancora ascoltato il procuratore Di Pisa e in ogni caso, se l'esistenza di un inchiesta fosse vera, la divulgazione della notizia non puo' che mettere sull'avviso gli interessati".
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