ROMA - Cgil e Uil hanno dunque deciso che lo sciopero generale contro le decisioni del governo su lavoro, pubblica amministrazione e pensioni sarà il 12 dicembre. E' questo l'esito dell'incontro tra i leader sindacali. La Cisl invece conferma solo lo sciopero nazionale di tutte le categorie del pubblico impiego (dalla scuola alla sanità) per l'intera giornata del primo dicembre. Polemica Barbagallo-Poletti dopo che il ministro diserta il congresso Uil.
"Rispetto alle motivazioni portate sui temi della legge di Stabilità e del Jobs act, ritengo che non ci siano le basi per una decisione così importante, come lo sciopero generale", ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
E proprio il suo intervento era previsto al congresso Uil. Il ministro ha però rinunciato a partecipare alla luce del "mutato contesto", cioè in seguito alla decisione della Uil di proclamare con la Cgil lo sciopero generale. Il messaggio è stato letto dal palco e dalla platea sono partiti fischi.
In precedenza, il ministro aveva assistito all'apertura dei lavori del congresso nazionale, con la relazione del segretario generale uscente Luigi Angeletti. Ha poi fatto arrivare il suo messaggio indirizzato ad Angeletti, premettendo di aver "accolto con piacere l'invito a presenziare ai lavori e ho registrato le critiche, e le proposte, contenute nella relazione" e ringraziandolo, insieme ai delegati, "per l'accoglienza cordiale riservata". Ma, continua il messaggio, "in considerazione del mutato contesto nel quale si svolgono i lavori congressuali, rispetto al momento nel quale lo avevamo programmato, ritengo opportuno rinunciare a intervenire".
"Peraltro - ha concluso - sono convinto che il governo saprà rispondere con la concretezza della sua azione alle numerose sollecitazioni del vostro congresso”.
E il segretario generale in pectore della Uil, Carmelo Barbagallo, ha commentato così la decisione del ministro: "Ho l'impressione che in questo governo non ci sia nessun ministro che abbia libertà di parlare". E ha aggiunto che così "si nega un confronto, anche se duro".
"Mi sono ritrovato diverse volte con ministri e sottosegretari che non potevano parlare senza avere prima parlato con Renzi" o "avere avuto il via libera dal Governo", ha continuato. E a chi gli chiedeva di commentare quanti considerano lo sciopero una scelta sbagliata, Barbagallo ha risposto: "Il nostro sciopero è una decisione sbagliata? Il governo ne sta facendo tanti di errori".
Immediata la risposta del ministro al segretario Uil: "Ero presente al congresso perché invitato e per rispetto verso un'importante organizzazione dei lavoratori. Mi aspetterei analogo rispetto e garbo dai suoi massimi dirigenti".
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