mercoledì 12 novembre 2014

BERLUSCONI-RENZI, il patto del Nazareno regge


ROMA - E' durata circa un'ora e mezza a Palazzo Chigi l'incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Con Berlusconi c'erano Gianni Letta e Denis Verdini. "L'impianto dell'accordo è oggi più solido che mai". E' quanto si legge nel comunicato congiunto.
L'accordo comporta la volontà di alzare al 40% la soglia per il premio di maggioranza e di introdurre "le preferenze dopo i capilista bloccati in 100 collegi". Quanto alle "differenze sulla soglia minima e sul premio alla lista invece che alla coalizione" non impedisce l'ok "al Senato" entro dicembre. "Le differenze registrate - si legge nel comunicato - sulla soglia minima di ingresso e sull'attribuzione del premio di maggioranza anzichè alla coalizione non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori dell'Italicum in Aula al Senato entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro il mese di gennaio 2015"
"Questa legislatura che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia"  si legge sempre nel comunicato congiunto Pd-FI.

"Anche su fronti opposti maggioranza e opposizione potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le istituzioni". E' l'impegno che Matteo Renzi e Silvio Berlusconi prendono nel comunicato congiunto al termine del vertice.
Ecco il  comunicato integrale:
"L’Italia ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte.
Queste sono le ragioni per cui Partito Democratico e Forza Italia hanno condiviso un percorso difficile, ma significativo, a partire dal 18 gennaio scorso con l’incontro del Nazareno.
L’impianto di questo accordo è oggi più solido che mai, rafforzato dalla comune volontà di alzare al 40% la soglia dell’Italicum, e dall’introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi.
Le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula al Senato dell’Italicum entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015.
Questa legislatura che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 costituisce una grande opportunità per modernizzare l’Italia.
Anche sui fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell’interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le Istituzioni.

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