TORINO - La Procura di Torino ha chiuso formalmente l'inchiesta Eternit bis in cui è indagato l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny al quale è contestato l'omicidio volontario continuato per un totale di 256 vittime.
Intanto la Cassazione in una nota chiarisce sulla sentenza di ieri: l'oggetto del processo "era esclusivamente l'esistenza o meno del reato di disastro ambientale' concluso nel 1986 con la chiusura degli stabilimenti e quindi prescritto. La Corte dunque 'non si è occupata' dei 'singoli episodi di morti e patologie sopravvenute'. Ed è una spiegazione che, sebbene giudiziariamente corretta, aggiungerà dolore a dolore ai familiari. Anche perché i giudici d'appello avevano motivato la condanna a 18 anni per Schimdheiny perché il disastro era considerato 'ancora in atto'.
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