mercoledì 19 febbraio 2014

Tragica Ucraina, almeno 25 i morti negli scontri


KIEV - Piazza Indipendenza questa notte
KIEV - Si rinfiamma la protesta in Ucraina e le strade del centro di Kiev tornano a macchiarsi di sangue. Sono 25 le persone che hanno perso la vita negli scontri tra polizia e manifestanti scoppiati a Kiev nella mattina di ieri, secondo il bilancio ufficiale del governo ucraino, secondo il quale ci sono 241 feriti ricoverati in ospedale, tra cui 79 poliziotti e 5 giornalisti. 
Vyacheslav Veremei, il giornalista ucciso stamattina

Un giornalista di "Vesti", Vyacheslav Veremei, è morto questa mattina dopo essere strappato da un taxi mentre stava tornando in redazione dal lavoro e picchiato selvaggiamente. Oggi a Kiev metropolitana e scuole chiuse. La polizia alle 9 di questa mattina ha sferrato un nuovo violento sttacco in piazza Indiopendenza:
Tra le vittime, in base a questo bilancio, ci sarebbero sette agenti e 13 civili, ma il numero delle vittime potrebbe essere destinato a salire ulteriormente. Dopo una giornata tesissima infatti, segnata da una serie di raid di gruppi di dimostranti, centinaia di poliziotti in assetto antisommossa hanno assaltato in serata Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza da tre mesi cuore della rivolta antigovernativa.
L'opposizione ha "oltrepassato i limiti" sperando di arrivare al potere grazie alla strada, e i responsabili saranno giudicati" ha detto il presidente ucraino Viktor Ianukovich. "I leader dell' opposizione non hanno considerato il principio democratico secondo cui si ottiene il potere con le elezioni e non nella strada - ha detto Ianukovich in un messaggio alla nazione pronunciato mentre l' assalto ai manifestanti in piazza era ancora in corso -. Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi. C'è una eclatante violazione della legge - ha aggiunto - e i colpevoli compariranno davanti alla giustizia".

Nel pomeriggio, le autorità avevano lanciato un ultimatum ai dimostranti per sgomberare Maidan entro due ore (alle 18, le 17 in Italia). La polizia ha atteso due ore in più, poi, alle otto di sera in punto, è entrata in azione premendo su due lati della piazza. Gli agenti delle forze speciali 'Berkut' sono tanti e ben equipaggiati, ma hanno dovuto vedersela con migliaia e migliaia di dimostranti, alcuni dei quali armati di spranghe, qualcuno anche di pistole. Alle granate lacrimogene della polizia i manifestanti hanno risposto con pietre, molotov e fuochi d'artificio, mentre centinaia di pneumatici venivano bruciati per creare una cortina di fuoco e fumo che freni l'attacco degli agenti.

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