PARIGI - Abdelhakim Dekhar durante il suo assalto a Liberation e, a destra, al suo arresto nel 1994 |
Egli è stato condannato per cospirazione per aver acquistato il fucile poi consegnato quel 4 ottobre a Audry Maupin, 22 anni e Florence Rey, 19. Dekhar dunque fu il "terzo uomo" di questo sconvolgente fatto di cronaca nera di quasi 20 anni fa . Le indagini su Dekhar sono precedenti alla realizzazione della banca dati nazionale del DNA, il che spiegherebbe perché, anche se era noto dei loro servizi , i poliziotti non erano stati in grado di identificare prima di questo arresto le impronte scoperte.
E' stato catturato mentre si stava somministrando alcuni farmaci: il sospetto è che stesse tentando il suicidio.
Nel tardo pomeriggio, quando l'indagine sembrava impantanarsi, un testimone è apparso alla stazione di polizia di Courbevoie (Hauts-de-Seine), dando il nome di un uomo che aveva ospitato negli ultimi quindici giorni a casa, e che aveva chiaramente riconosciuto nelle foto delle telecamere di sicurezza che gli erano state mostrate. Sulle indicazioni precise dell'nformatore, diversi agenti di polizia della Brigata Criminale sono andati immediatamente in un parcheggio pubblico sotterraneo a Bois-Colombes a nord ovest di Parigi in un edificio residenziale lungo la ferrovia vicino alla stazione. Sul posto, hanno scoperto poco dopo le 19.00 un uomo in macchina parcheggiata in uno stato che più assonnato sotto il massiccio effetto di droghe che aveva assorbito e la cui natura rimane da determinare. Numerosi poliziottii hanno confermato che il sospettato è stato arrestato in uno stato di "semi-cosciente, che può suggerire un tentativo di suicidio." E' stato portato in un ospedale e gli è stato praticato il test del DNA: e i risultati delle analisi sui proiettili hanno confermato stanotte che il sospetto era davvero l'uomo armato che aveva aperto il fuoco nella hall del quotidiano Libération e ai piedidella Tower Defense, quartier generale della banca Societe Generale, così come quelli trovati sulla portieradella Twingo che lo sparatore aveva sequestrato per farsi portare sui Champs-Elysees.
Dehkar era un uomo estremamente enigmatico, molto intelligente, ma difficile da cogliere fino in fondo", racconta la sua ex-avvocata, intervistata nella notte da BFM-TV, aggiungendo che era "un po' mitomane". "Ha sempre detto che lavorava per i servizi segreti francesi", ha aggiunto la legale. Il Dna di Dekhar è stato incrociato questa notte con le tracce provenienti dai bossoli ritrovati nella sede del giornale e davanti alla sede della Societé Generale, dove l'uomo ha sparato contro una vetrata, oltre che sulla portiera della Renault Twingo dell'ostaggio sequestrato lunedì scorso durante venti minuti, tra la Defense e gli Champs-Elysees. E i risultati non lasciano dubbi: quelle tracce appartengono allo stesso individuo. Soddisfazione per l'operazione di polizia è stata espressa nella notte dal ministro dell'Interno, Manuel Valls e dal ministro della Giustizia, Christiane Taubira.
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