sabato 5 ottobre 2013

Una corona di fiori per i morti di Lampedusa. I vivi indagati per immigrazione clandestina

LAMPEDUSA -  Una corona di fiori. E' l'omaggio per le vittime della strage che i pescatori di Lampedusa, che si sono incontrati questa mattina sul molo Favaloro, hanno scelto di fare raggiungendo in barca il luogo del naufragio. Lanciare in acqua una corona per rendere omaggio ai migranti morti. A bordo dei pescherecci il presidente del consorzio dei pescatori Salvatore Martello e altre decine di pescatori.
Tra questi, anche Vito Fiorino, proprietario della barca 'Gamar', il primo a soccorrere gli immigrati dopo il naufragio avvenuto due notti fa: "Basta infangare i pescatori di Lampedusa - dice - non è assolutamente vero e non sarebbe possibile non dare l'allarme o fermarsi quando si vede un barcone. Anche la notte del naufragio, se qualcuno avesse visto il barcone in difficoltà, si sarebbe immediatamente fermato per dare l'allarme. Non capisco come faccia il sindaco Giusi Nicolini a dire una cosa simile, non so chi glielo ha riferito".
"Noi non vogliamo essere eroi - dice - ma non è giusto che la capitaneria continui a dire che ha salvato 155 persone: se non fosse stato per noi i morti sarebbero stati molti, molti di più. Soltanto su tre pescherecci abbiamo tirato su oltre 100 persone. Come fanno a dire che li hanno salvati loro?".
Vito Fiorino è molto arrabbiato e ha ancora davanti agli occhi la scena delle decine di corpi che galleggiavano sull'acqua e di altri che si sbracciavano per essere aiutati. Tornando alla notte del naufragio, ha detto: "Tra i 47 profughi che ho salvato nessuno ha detto che altri pescherecci erano passati senza fermarsi - afferma - anzi, non facevano che ringraziarci e abbracciarci perché erano felici di essere stati salvati. A noi non interessa fare polemiche, l'importante è che queste persone siano state salvate. Però non possiamo nascondere che c'è stato un ritardo nei soccorsi".
Intanto i superstiti sono indagati per immigrazione clandestina. Fatta eccezione per i minori, tutti gli altri immigrati, più di cento, sono stati iscritti, come prevede la legge Bossi-Fini, nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. A darne conferma all'Adnkronos è il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale. "E' un atto dovuto - spiega - non potevamo fare altrimenti". Buona parte dei superstiti è già stata ascoltata nelle ultime 24 ore dagli inquirenti per rendere testimonianza sullo scafista del barcone, un tunisino arrestato poche ore dopo il naufragio.
Il presidente della Camera, Laura Boldrini, questa mattina è al Centro d'accoglienza di Lampedusa per incontrare i 155 superstiti e gli oltre 900 immigrati ospiti della struttura che ne può ospitare non più di 250.


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