ROMA - Parte ufficialmente il congresso Pd. E' scaduto ieri senza sorprese il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria e da oggi Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi si contendenderanno i voti di iscritti e simpatizzanti democratici. Si comincia dal basso, con i congressi di circolo, e si finirà l'8 dicembre con le primarie che eleggeranno i nuovo segretario. La sfida parte con qualche polemica sui database di indirizzi (Civati accusa Cuperlo di utilizzare gli elenchi in mano al partito) e qualcuno, come Giorgio Merlo, prevede addirittura "scissioni" dopo il congresso. Di fatto, però, inizia una corsa in cui tutti danno Renzi superfavorito e che segna un grande rimescolamento anche delle correnti tradizionali.
Renzi parlerà otti a Bari e si farà sentire su temi come legge di stabilità e legge elettorale. Il sindaco ragiona già da segretario e si prepara a chiedere innanzitutto una legge elettorale che garantisca il bipolarismo. Con i suoi, nei giorni scorsi, ha spiegato di temere un sistema tutto proporzionale, perché metterebbe a rischio lo stesso Pd. Il partito, è il suo ragionamento, nasce su un impianto bipolare, il rimescolamento tra la tradizione di sinistra e quella popolare hanno senso in questo contesto, altrimenti c'è il rischio che prevalgano le spinte a custodire ciascuno il proprio "orticello". Per questo Renzi in questi giorni ha detto che il suo Pd sarà con il Pse e per questo il sindaco chiederà una legge elettorale che garantisca "bipolarismo e governabilità", ovvero qualcosa di simile al modello in vigore nei comuni. Non l'elezione diretta del premier, ma un sistema che comunque bipolarizzi e garantisca a chi vince le elezioni la possibilità di governare. A Bari, Renzi salirà non su un palco ma su una pedana a forma di freccia, che richiama il logo scelto per la campagna congressuale. Lo slogan è "L'Italia cambia verso", con la parola Italia scritta al contrario.
Cuperlo sarà invece oggi a una iniziativa di Goffredo Bettini. Il candidato sostenuto da Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani cercherà di dare voce all'ala sinistra del partito, ma dovrà su questo terreno fare i conti con Civati e Pittella, senza contare che lo stesso Renzi si posizionerà molto più a sinistra del solito. "E' tempo di crederci", è lo slogan di Cuperlo, che insiste sulla necessità di slegare il ruolo di segretario da quello di candidato premier. La sfida sarà anche sul modello di partito, le prime indiscrezioni sul possibile documento di Renzi - che proporrebbe un partito molto diverso da quello attuale, più leggero, anche se radicato - già allarmano pezzi del gruppo dirigente uscente e stamattina il bersaniano Nico Stumpo ha già avvertito il sindaco che lo scopo del congresso fissare una linea politica, non cambiare forma partito.
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