MIDLAND CITY - Il sequestratore e il bimbo salvato |
MIDLAND CITY - "Nelle ultime 24 ore, le trattative si erano deteriorate" e "il bimbo era in pericolo", anche per lo stato mentale del suo sequestratore, così gli agenti hanno deciso di passare all' azione: con un bliz sono entrati nel bunker dove si era asseragliato Jmmy lee Dykes con il piccolo Ethan che domani compirà sei anni, ha riferito un agente dell'Fbi, Steve Richardson, aggiungendo solo che "il soggetto è deceduto" e che il piccolo Ethan è stato ricoverato in ospedale per accertamenti, ma sta bene. Gli agenti hanno fatto irruzione nel bunker alle 15.12 ora locale (22:12 in Italia), ha detto, riuscendo a sottrarre il piccolo al sequestratore che ha tentato din reagire ed è stato ucciso.
Le autorità hanno "creato un'opportunità” lunedì sera creando l’occasione l'occasione per portare Dykes alla porta d’ingresso del bunker per accettare una consegna. Poi hanno gettato i cosiddetti dispositivi di distrazione, o quelli che vengono comunemente chiamati dalle squadre SWAT "frangetta flash. Creano una luce accecante e un enorme, grande rumore che è molto disorientante.
Le autorità hanno "creato un'opportunità” lunedì sera creando l’occasione l'occasione per portare Dykes alla porta d’ingresso del bunker per accettare una consegna. Poi hanno gettato i cosiddetti dispositivi di distrazione, o quelli che vengono comunemente chiamati dalle squadre SWAT "frangetta flash. Creano una luce accecante e un enorme, grande rumore che è molto disorientante.
"E poi una squadra di tre uomini è entrata nel bunker, Dykes ha reagito ed è stato ucciso; è stato poi salvato il bimbo, il tutto in pochi secondi.». Sta bene il piccolo Ethan, ''ride, gioca e mangia'' tra le braccia della mamma e domani festeggera' il suo sesto compleanno: ''E' un bimbo fortunato'', spiega lei, felice dopo il blitz che ieri ha portato alla liberazione del bimbo, tenuto per quasi una settimana in un bunker da Jimmy Lee Dykes, ucciso nell'operazione. ''Forse voleva una platea piu' ampia per diffondere le sue teorie'', spiega un vicino parlando del rapitore, un survivalista con un passato militare e posizioni 'anti-governo'.
Lo sceriffo Olson e altri rifiutano di dire come Dykes è morto. Ma un funzionario di Midland City, citando informazioni provenienti da forze dell'ordine, ha detto che la polizia aveva sparato a Dykes.
I funzionari erano stati in grado di inserire una fotocamera high-tech nel bunker per monitorare i movimenti del sospettato ed erano diventati sempre più preoccupati che potesse agire, perché brandiva continuamente una pistola. "A questo punto, gli agenti dell'FBI, temendo che il bambino fosse in pericolo imminente, sono entrati nel bunker e lo hanno salvato".
Il sequestratore, Jimmy Lee Dykes, 66 anni, era salito sullo scuolabus di Midland City, un piccolo centro di 2300 abitanti. "Ci ha detto che ci avrebbe uccisi tutti, ha raccontato Terrica Singletary, una ragazzina di 14 anni che era lì, assieme ad altri 20 bambini. L'autista del bus gli ha detto più volte: 'per favore, scenda dal bus', e lui ha ha risposto: 'D'accordo, scendò, e ha fatto il gesto di andarsene, ma poi si è girato, ha estratto una pistola, ha sparato all'autista, e ha preso Ethan".
L'autista, Charles Albert Poland, 66 anni, è morto sul colpo. I suoi funerali si sono svolti domenica, non lontano dal bunker dove Dykes, teneva in ostaggio il piccolo Ethan. Jimmy Lee Dykes ha servito nell'aeronautica tra il 1964 e il 1969. All'epoca prese parte alla guerra del Vietnam, dove si guadagnò molte onorificenze. Dopo il servizio militare, si trasferì in Florida, dove lavorò per molti anni come camionista, per poi tornare nella sua terra d'origine, l'Alabama, circa un anno fa. Era un 'survivalist', ovvero un seguace di una setta di fanatici secondo cui il governo americano sta tramando ai danni dei cittadini, nascondendo loro che gli Stati Uniti sono alla vigilia di una catastrofe nucleare che provocherà scontri e violenze. Di fronte a questa apocalisse, affermano, si salverà solo chi si sarà preparato per tempo. Per questo Dykes, nei mesi scorsi, giorno dopo giorno, si era costruito il bunker nel giardino di casa, accumulando armi, cibo e ogni materiale utile a sopravvivere da solo per più tempo possibile.
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