ROMA . Lo speciale di Rai1 e Tg1 Renzi-Bersani Confronto finale, condotto da Monica Maggioni, ha catalizzato ieri sera l’attenzione di 6.584.000 spettatori pari al 22.85% di share. Tempi serrati, ricette diverse, molti punti di convergenza e ancora una volta distanze siderali e scintille soprattutto sulle alleanze. Il confronto tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi è scorso per le quasi due ore di diretta con un sostanziale rispetto reciproco, diverse stoccate e molti sorrisi alle battute l'uno dell'altro. Il tema che ha ancora una volta diviso, in modo strategico, i due contendenti delle primarie del centrosinistra, sono state le alleanze per il dopo voto. Porte aperte per Bersani a Nichi Vendola e Pier Ferdinando Casini, strada sbarrata ad entrambi per Matteo Renzi. Su questo tema gli animi si sono surriscaldati. Invece del 'profumo di sinistra' chiesto da Vendola, "sento profumo di inciucio" quando si parla del leader Udc, ha detto Renzi. Poi ha messo in guardia da un bis del fuoco amico della sinistra radicale verso i governi di centrosinistra, più volte citati per i loro errori. Ma Bersani lo ha liquidato con una battuta: "Quando siamo andati da soli ha vinto Berlusconi". "Quando siamo andati da soli l'ultima volta - ha replicato Renzi - avrà pure vinto Berlusconi ma quando abbiamo fatto le grandi alleanze" c'è sempre stato qualcuno degli alleati che ci ha fatto cadere. A furia di tenere tutti insieme si finisce come l'Unione. Tu hai tanti che ti dicono sì perché sperano di essere retribuiti con un posto- ha incalzato Renzi - . Se noi vinciamo" non vorrei che "ci rimandano a casa un'altra volta dopo due anni perché ci si è messi a discutere tra chi l'agenda Monti la vuole e chi no. Ecco le primarie servono per dire prima, le cose che si vogliono fare. E io le ho in mente chiarissime". ''Spero - ha proseguito Renzi - che nel pacchetto Casini non ci sia anche Fini perché ci si è dimenticati di tutte le cose fatte in questi anni. Va abolita la Bossi-Fini''.
Scambio teso anche su Afghanistan e F35. Alla domanda su cosa i due candidati direbbero a Barack Obama da presidenti del Consiglio e il segretario Pd ha detto: "Innanzitutto, l'Afghanistan: il 2013 deve essere l'anno di chiusura di questga avventura; poi, gli F35: con questa crisi non mi sembra il caso...". Il sindaco di Firenze ha ribattuto: "Scusa segretario, ma sull'Afghanistan la 'road map' già prevede il 2013 e gli F35 dipendono da noi, non da loro... Non facciamo demagogia. Proprio tu...".
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