I due marò con un funzionario dell'ambasciata italiana dopo l'interrogatorio |
Intanto sono emersi alcuni particolari sull'udienza di ieri davanti al magistrato del distretto di Kollam. I due militari non sono stati interrogati, ma solo identificati e hanno prodotto le loro generalità. Il giudice si è poi informato sulle loro condizioni di detenzione e loro hanno risposto che sono trattati "benissimo". La guest house della polizia, nel porto di Kochi, è un piccolo bungalow fronte mare dotato di aria condizionata e di tutti i confort. il governo ha deciso di trattare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "con ogni rispetto perche' sono stranieri e in considerazioni di questioni diplomatiche", scrive la stampa locale.
I due, che dal momento del fermo si trovano al circolo ufficiali della polizia di Kochi, sono stati rifocillati con pizza, cappuccino, cornetti, succhi di frutta, bevande gassate e yogurt serviti dal più importante albergo della città. Intanto, riferisce ancora la stampa locale, e' possibile che la polizia del Kerala decida oggi di riportarli a bordo della petroliera per confiscare le armi che avrebbero utilizzato -secondo la versione di New Delhi- per sparare ai due pescatori indiani. L'arma che i due fucilieri della Marina italiana avrebbero utilizzato per sparare il 15 febbraio sono ancora sulla nave: lo ha detto la polizia indiana che adesso attende un mandato di perquisizione perche' vuole setacciare la 'Enrica Lexie'.
Oltre al fermo di polizia fino al 23 febbraio, idue maro' italiani dovranno rimanere per altri 11 giorni a disposizione dell'autorita' giudiziaria. Lo hanno riferito i media indiani e confermato fonti ufficiali italiane. Oggi, intanto, i fucilieri del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, compariranno di nuovo davanti al magistrato. Le prossime 24 ore si profilano cruciali poiche' il giudice dovra' pronunciarsi sull'ammissione in fase istruttoria di quella che, da parte italiana, si considera la prova regina: la registrazione satellitare della posizione della Enrica Lexie. Da essa, infatti, si evince che la petroliera si trovava a oltre 33 miglia dalla costa e quindi in acque internazionali: circostanza decisiva poiche' comporta il passaggio della competenza dalla giurisdizione indiana a quella italiana..
I giornali indiani sostengono peraltro che le autorità avrebbero deciso di limitare l'esposizione sui media e quindi di condurre le indagini in modo più discreto. Nel frattempo è in arrivo a Kochi parte di una delegazione italiana interministeriale che nei giorni scorsi era a New Delhi per colloqui con il governo.
Se i due marò fossero formalmente imputati di omicidio, il codice penale indiano prevede l’ergastolo o anche la condanna a morte, anche se la pena capitale viene generalmente riservata agli atti di terrorismo. Il rischio principale è che un eventuale processo possa trascinarsi per le lunghe, con possibili ripercussioni negative per le relazioni tra India e Italia, paesi di solito in buoni rapporti diplomatici. Il ministro Terzi aveva in agenda una visita in India nel suo giro asiatico di fine marzo ma dalla Farnesina sperano che la vicenda dei due fucilieri del San Marco possa essere risolta molto prima. Anche perché i servizi di scorta alle nave italiane che transitano nella acque a rischio pirateria non possono essere interrotti. L’Italia ha iniziato a settembre a imbarcare, a spese degli armatori, dei Nuclei militari di protezione (Nmp) su quelle navi che attraversano il golfo di Aden e la zona occidentale dell’Oceano indiano: 60 soldati del San Marco sono di base a Gibuti appunto per questo scopo.
Nessun commento:
Posta un commento