sabato 3 settembre 2011

Tarantini: "Non ho ricattato Berlusconi. Mi ha dato i soldi per pura liberalit°: ero in gravissime difficoltà economiche"

NAPOLI - Napoli, 3 set. - Ammette di aver ricevuto "complessivamente circa 20mila euro al mese, oltre ad altre somme per far fronte ad esigenze extra, fino al mese di luglio", e ammette anche che dal premier sono arrivati 500mila euro "per intraprendere un'attivita'". Ed esplicita subito, esattamente come Silvio Berlusconi in una dichiarazione a Panorama, pubblicata il 25 agosto scorso, di voler ricondurre a "mera liberalita' le somme di denaro che mi ha fatto pervenire". E' in 14 pagine il memoriale firmato da Gianpaolo Tarantini e datato 31 agosto, su carta intestata dello studio legale che fa capo al suo avvocato Alessandro Diddi, in mano ora ai magistrati di Napoli che indagano sulla estorsione al presidente del Consiglio dei ministri.
In premessa Tarantini ribadisce che vuole essere leale ed essere ascoltato dall'autorita' giudiziaria "senza pregiudizi di sorta", cosi' come "spontaneamente" ha deciso di collaborare con la Procura di Bari gia' nel settembre 2009, ricordando come gia' a novembre 2010 avesse rilasciato dichiarazioni come persona informata sui fatti a quella di Napoli. Nel racconto di Tarantini molte precisazioni alla ricostruzione del settimanale Panorama, ma anche il resoconto di due incontri avuti quest'anno con Berlusconi e di un altro avuto dalla moglie a novembre 2010, tutti per ringraziare il presidente del Consiglio dell'aiuto ricevuto a fronte delle sue "gravissime difficolta' di carattere economico".
Nel memoriale anche una precisazione: "Ribadisco anche in questa sede che il premier è completamente estraneo, avendo io retribuito le ragazze che venivano ospitate presso la sua abitazione a sua assoluta insaputa". 

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