MILANO - In linea con le altre Borse europee, Piazza Affari ha accusato un'altra seduta di fortissimi cali: l'indice Ftse Mib segna una perdita finale del 3,89% a 15.060 punti, l'Ftse All Share un ribasso del 3,67% a quota 15.955. In una giornata già difficile, è bastato che i dati sull'occupazione Usa fossero leggermente peggiori del previsto a far girare il barometro a tempesta: tra i titoli principali il peggiore è stato quello di Italcementi, che ha ceduto il 6,95%, ma sono state soprattutto le banche ad appesantire il listino. Il più debole del settore è stato Ubi, sceso del 6,48% dopo la riduzione da A1 ad A2 del rating a lungo termine da parte di Moodys. Male anche la Banca popolare di Milano (-5,50%), seguita dal Banco Popolare, che ha perso il 5,50% finale, e dai big Unicredit e Intesa SanPaolo, scivolati rispettivamente del 5,33% e del 4,82%.
Ma le vendite non hanno risparmiato altri titoli cruciali per il listino milanese: Pirelli ha perso il 5,47%, Fiat il 4,98%, Generali il 4,85%. Male anche Enel (-3,97%) e Telecom Italia (-3,66%) mentre ha tentato di contenere il ribasso Eni, che comunque ha chiuso in calo del 2,69%. Piatta Bulgari (+0,08%), in crescita nel paniere a elevata capitalizzazione solo Parmalat, in rialzo finale dell'1,14% anche grazie alla sua ingente cassa, che in periodi di crisi viene ben considerata dagli operatori di Borsa.
Ultima seduta di settimana di violenti cali per tutte le Borse europee: l'indice Stxe 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha perso il 2,95%, che si traduce in oltre 186 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola giornata.
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